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Circular Evolution, diffondere e misurare l’economia circolare

di Isabella Ceccarini

(Rinnovabili.it) – Grandi novità per l’economia circolare, che peraltro vede l’Italia messa piuttosto bene nella classifica europea.

Circular EvolutionTM, diffondere i principi dell’economia circolare

Nata dalla partnership tra Enel X, CESI, ICMQ, Circular EvolutionTM è un’associazione che vuole diffondere tra le aziende la conoscenza e l’applicazione dei principi dell’economia circolare.

Il primo socio ordinario dell’associazione è Bulgari, notissimo marchio italiano della gioielleria e della moda.

Circular EvolutionTM si propone di aiutare i clienti a migliorare la produzione grazie a una energia sostenibile ed efficiente.

Non si tratta di un’operazione di marketing, ma di un percorso verso una reale sostenibilità che è un fattore di competitività per le aziende.

Un percorso da misurare

Come ha spiegato Francesco Venturini, responsabile di Enel X e presidente di Circular EvolutionTM, «l’economia circolare è un nuovo modello economico. La misurazione della circolarità è fondamentale per costruire un percorso e svilupparlo fino al raggiungimento degli obiettivi.

In un momento difficile come quello che stiamo vivendo attualmente l’economia circolare è fondamentale per superare gli ostacoli».

Per far questo, è stato necessario costruire delle metriche che permettessero di valutare i vari step in base ai quali le aziende possono misurare a che punto sono con l’economia circolare.

Ci sembra opportuno sottolineare che quello dell’economia circolare è un percorso che riguarda il mondo produttivo a 360°: dall’agricoltura all’automotive, dal tessile al vitivinicolo, dagli elettrodomestici all’edilizia, etc.

La certificazione esterna

La certificazione esterna è un elemento essenziale per documentare la veridicità del percorso compiuto.

Con questo intendimento Circular EvolutionTM propone un programma di certificazioni, Circular CertificationTM.

L’obiettivo è quello di fornire alle aziende e alle organizzazioni degli strumenti concreti per misurare il loro livello di adozione degli schemi di economia circolare dal punto di vista generale dell’organizzazione, dei consumi energetici e in ottica di prodotto.

Circular CertificationTM è accreditato da Accredia, l’ente nazionale di accreditamento che attesta la competenza, l’imparzialità e l’indipendenza degli organismi di certificazione, ispezione e verifica.

Circolarità, un modello economico

«Circular EvolutionTM propone un modello economico di circolarità attraverso risposte concrete, in linea con le direttive europee che da dieci anni spingono verso un’economica circolare effettiva», sottolinea Eleonora Rizzuto, direttore Sviluppo sostenibile di Bulgari e LVMH Italia e vicepresidente dell’associazione.

Questo modello economico riunisce soggetti diversi (ad esempio energia e lusso) che progettano modelli di business e mette a loro disposizione un sistema di certificazione organizzativa, di processo e di prodotto.

L’impegno sociale e ambientale fa parte della strategia aziendale di Bulgari: «La sostenibilità è imprescindibile per innovazione, competitività e sinergia: obiettivi complementari, realizzabili grazie all’economia circolare».

L’adesione di Bulgari all’associazione Circular EvolutionTM è un ulteriore passo avanti, ritenendo che la capacità di aziende diverse di fare rete sia fondamentale per adottare modelli concreti di economia circolare.

«Bulgari è un gruppo che si è chiesto da tempo come intervenire sulla sostenibilità del business per quanto riguarda l’energia, la gestione, la plastica, la dematerializzazione (ovvero come eliminare i passaggi dove non c’è un uso efficiente delle risorse)».

La conformità è dare fiducia

Per Roberto Piccin (CESI, Centro Elettronico Sperimentale Italiano)) «la conformità è dare fiducia, perché si hanno conferme da riscontri oggettivi e siamo sicuri di quello che acquistiamo».

Prima si parlava solo di efficienza e di non sprecare. Con Circular EvolutionTM si fa uno scatto avanti.

L’economia circolare è un fattore economico, è una modalità di fare impresa con dei partner: la metrica deriva dalla misurazione delle azioni dei partner lungo tutta la catena produttiva.

È importante valutare l’impatto dei materiali da inizio a fine vita, ma questo richiede uno sguardo sul lungo periodo.

Pensare al migliore utilizzo di un prodotto è un modo per generare più ricchezza, è un’ottimizzazione della produzione. Nell’ottica dell’economia circolare si progetta un prodotto pensando a tutta la sua durata, dall’ideazione al fine vita, al riuso, al riciclo.

«CESI è focalizzata sull’innovazione. L’obiettivo di un utilizzo più efficiente e sostenibile di materie prime, risorse ed energia è sempre più urgente, e si può raggiungere solo con un approccio sistemico.

In tale prospettiva riteniamo che l’economia circolare sia un tassello fondamentale del percorso verso la transizione energetica».

La sostenibilità non è un gioco a perdere

Con la sostenibilità si può creare un business, non è un gioco a perdere.

Ovvio che quando parliamo di sostenibilità dobbiamo fornire alle aziende strumenti affidabili e condivisibili per compiere il loro percorso di circolarità.

ICMQ crede a tal punto nel valore dell’economia circolare che ha un approccio multistakeholder per stimolare le imprese ad adottare comportamenti virtuosi dal punto di vista ambientale e le sostiene lungo il percorso.

Afferma Lorenzo Orsenigo, presidente dell’organismo di certificazione e ispezione ICMQ: «L’economia circolare è un cardine della strategia europea per la sostenibilità. Per questo è vitale la misurabilità dei risultati raggiunti.

L’indice di circolarità di prodotto che abbiamo sviluppato con Enel X è relativo a quattro elementi: materie prime, energia, acqua, rifiuti.

Circular EvolutionTM rientra in una strategia di miglioramento della filiera e del mercato. Un ampliamento generalizzato in questa direzione è un vantaggio per tutti e non può che favorire la crescita di un’economia realmente sostenibile».

Quello che ormai è evidente è che sta cambiando la visione delle imprese: aziende che sanno fare rete investono sul mercato in un’ottica lungimirante e con una logica collaborativa, trasmettendo agli stakeholder dei valori in grado di soddisfare i loro bisogni.

In collaborazione con Enel

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