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Dalle bioplastiche compostabili un compost di qualità

Da uno studio francese, risulta che le bioplastiche compostabili possono biodegradarsi negli impianti di compostaggio industriale

bioplastiche compostabili
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L’aggiunta degli imballaggi in bioplastiche compostabili avrebbe influenzato positivamente la resa del compostaggio

(Rinnovabili.it) – Le bioplastiche compostabili possono biodegradarsi negli impianti di compostaggio industriale. Non era scontato, viste le numerose critiche piovute su questi materiali negli anni. Ma i ricercatori di Chaire CoPack, AgroParisTech e dell’Università di Montpellier hanno condotto uno studio per convalidare questa ipotesi. Lo studio, in fase di revisione, è però già pubblicato in forma di rapporto preliminare.

La ricerca ha riguardato le bioplastiche compostabili certificate a contatto con alimenti. Gli scienziati hanno utilizzato 20 tonnellate di rifiuti alimentari e organici raccolti da alcune famiglie, insieme a 323 kg di vari imballaggi compostabili certificati. Tra questi, sacchetti della spesa, vassoi, capsule di caffè e pellicole. Questi prodotti sono stati realizzati con resine biodegradabili e compostabili come PLA, PBAT e amido complesso proveniente dai membri dell’Associazione francese dei compostabili a base biologica, tra cui Novamont e TotalEnergies Corbion.

Raccolti questi materiali, hanno creato un cumulo in un impianto di compostaggio industriale e ne hanno osservato l’evoluzione. In parallelo, ne hanno eretto un altro – di controllo – senza l’aggiunta di imballaggi. La ricerca si è svolta nell’arco di quattro mesi, da ottobre 2022 a febbraio 2023, in reali condizioni di compostaggio industriale senza aerazione forzata.

L’aggiunta degli imballaggi in bioplastiche compostabili, dicono i ricercatori, avrebbe perfino influenzato positivamente la resa del compostaggio. La qualità agronomica del compost finale non è stata invece peggiorata. Tutti i materiali testati hanno soddisfatto i requisiti del tasso di decadimento richiesti dagli standard di compostabilità e il sottoprodotto finale non ha generato ecotossicità per piante e lombrichi.

“Siamo entusiasti di vedere i risultati di questo studio”, ha affermato Paolo La Scola, Public Affairs Manager di TotalEnergies Corbion. “I risultati inviano un segnale forte ai governi di tutta Europa per garantire l’accesso alla plastica compostabile certificata alla raccolta dei rifiuti organici e alle infrastrutture di compostaggio. È necessario ridurre la cattiva gestione dei rifiuti di plastica”.

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