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Come creare bioplastiche biodegradabili dalla plastica vergine

Un progetto europeo ha trovato un processo in tre fasi che permette di ottenere bioplastiche biodegradabili dalla plastica derivata dal petrolio

bioplastiche biodegradabili
Via depositphotos.com

Con queste bioplastiche biodegradabili, creare un’economia circolare basata sulla plastica non è più un ossimoro

(Rinnovabili.it) – Trasformare le plastiche derivate dal petrolio in bioplastiche biodegradabili. Sembra impossibile, invece un progetto finanziato dall’Unione Europea sta studiando il modo più efficace per realizzare questa innovazione potenzialmente deflagrante.

Si chiama BioICEP (acronimo di Bio Innovation for Circular Economy in Plastic), ha ricevuto quasi 7 milioni di euro dal programma Horizon 2020. Si basa sulla sperimentazione di una combinazione di metodi chimici e biologici per trasformare i rifiuti di plastica in bioplastiche biodegradabili. Particolarmente interessante è il lavoro portato avanti dall’Istituto tecnologico di Valencia, AIMPLAS, che sta lavorando su diverse tecnologie di pretrattamento della plastica

I metodi per rendere la plastica biodegradabile

Un metodo sperimentato si basa sulla degradazione termochimica assistita da microonde. AIMPLAS ha utilizzato con successo questa tecnica per convertire i rifiuti plastici non biodegradabili, come il polietilene a bassa densità (LDPE), in materiali facilmente biodegradabili.

Nei test, il degrado completo si è verificato in meno di 28 giorni. Un’altra tecnologia si concentra sulla depolimerizzazione delle poliammidi per creare monomeri. Dei microrganismi vengono utilizzati poi per degradare i monomeri, che possono infine essere convertiti in bioplastiche. Il terzo metodo esplorato dai tecnici dell’istituto utilizza tecnologie di estrusione reattiva – l processo industriale mediante il quale si sintetizzano i materiali polimerici partendo dai rispettivi monomeri – che modificano le strutture della catena polimerica in modo da aumentare la biodegradazione della plastica.

Un processo a cascata

Queste tre diverse applicazioni vengono utilizzate in quello che viene chiamato dal consorzio “processo a cascata”. Seguendo tutti e tre i passaggi – disintegrazione chimica, digestione biocatalitica e uso di consorzi microbici per degradare rifiuti plastici misti – il materiale diventa molto più biodegradabile di quanto si potesse immaginare fino ad oggi.

“I prodotti di questo processo di degradazione – spiegano i promotori del progetto – verranno utilizzati per la sintesi di nuovi polimeri e bioprodotti per consentire una nuova economia circolare basata sui rifiuti di plastica”.