Le bioplastiche a base di acido polilattico (PLA) possono essere ridotte in blocchi chimici e venire usate per produrre un solvente biodegradabile per la cosmesi e la farmaceutica.
Attraverso un processo chimico è possibile abbattere le bioplastiche a base vegetale e produrre metil-lattato
(Rinnovabili.it) – Un team di scienziati delle università di Birmingham e Bath ha sviluppato un modo più rapido ed efficiente per riciclare le bioplastiche a base vegetale. Le bioplastiche a base di acido polilattico (PLA) stanno diventando sempre più comuni in prodotti come bicchieri usa e getta, materiali di imballaggio e persino giocattoli per bambini. In genere, una volta raggiunta la fine del ciclo di vita, vengono smaltite in discarica o compostate, degradando per periodi lunghi diversi mesi.
Il team di ricerca, però, ha individuato un metodo di riciclaggio chimico che non solo accelera il processo di decomposizione, ma permette di convertire le bioplastiche a base vegetale in un nuovo prodotto, vale a dire un solvente biodegradabile che può essere venduto per l’uso in un’ampia varietà di settori, tra cui quello della cosmesi e della farmaceutica.
Leggi anche MarinaTex: la bioplastica dagli scarti di pesce
Infatti, i ricercatori hanno dimostrato che attraverso l’uso di metanolo e di un catalizzatore a base di zinco è possibile abbattere le bioplastiche a base vegetale e produrre il solvente, chiamato metil-lattato. Il team ha testato il metodo su tre prodotti: una tazza usa e getta, alcuni rifiuti di una stampante 3D e un giocattolo per bambini. “Siamo stati entusiasti di vedere che era possibile ottenere elevate quantità di solvente biodegradabile indipendentemente dalle caratteristiche dei prodotti usati“, ha affermato Luis Román-Ramírez della University of Birmingham.
Il processo, descritto in una pubblicazione apparsa su Industrial & Engineering Chemistry Research, ha il potenziale per contribuire agli sforzi per ridurre la quantità di plastica che va in discarica o che viene incenerita, creando nuove pratiche di economia circolare. “La nostra tecnica riduce le bioplastiche a base vegetale in blocchi chimici, per poi ricostruirli formando un nuovo prodotto di qualità sufficientemente elevata per essere utilizzato in altri processi”, ha sottolineato Román-Ramírez.
Leggi anche Dalle associazioni del riciclo, il Manifesto per l’economia circolare