Rinnovabili

Batterie al litio, quello del riciclo è un mercato in crescita costante

Batterie al litio
Foto di Kumpan Electric su Unsplash

Prospettive, geografia e mercati del riciclo delle batterie al litio nei prossimi 7 anni

(Rinnovabili.it) – Una crescita del 21% l’anno da adesso al 2030. È la felice prospettiva tracciata da un nuovo rapporto della società di market intelligence Meticolous Research, che prevede un giro d’affari da quasi 7 miliardi di euro per il settore del riciclo delle batterie al litio alla fine di questo decennio.

Essendo prodotti complessi, riciclarli è piuttosto complicato, ma essendo le riserve limitate e la domanda in crescita, la necessità è sempre più pressante. Dalle batterie al litio si recuperano anche altre materie prime chiave per diverse industrie, come rame, cobalto, nichel e manganese, incorporate in dispositivi elettronici portatili, cuffie wireless, veicoli e sistemi di accumulo dell’energia.

Ad oggi manca una adeguata infrastruttura per il riciclo delle batterie al litio, ma secondo le previsioni di Meticolous Research gli incentivi dei governi dovrebbero spingere la crescita del mercato. Anche se la pandemia, nel 2020, con l’interruzione delle catene di fornitura ha determinato una flessione, le filiere globali del litio hanno avuto un (piccolo) paracadute nell’industria dei dispositivi medici, che invece ha subito un impatto positivo in virtù dell’elevata domanda di dispositivi alimentati a batteria, come stimolatori della crescita ossea e sistemi di monitoraggio del glucosio.

Le difficili relazioni tra Cina e mondo occidentale in tema di commercio mondiale, poi, sono un altro tema scottante, che guiderà gli sforzi delle economie industrializzate verso la promozione del riciclo. Nel maggio dello scorso anno, ad esempio, il governo degli Stati Uniti ha annunciato un finanziamento di 3,1 miliardi di dollari per sostenere la produzione, la lavorazione e il riciclo delle batterie al litio.

Materie prime, processi di riciclo e geografia del mercato

Il mercato globale, spiega il rapporto, è molto segmentato in base a diversi parametri. Se prendiamo il tipo di batteria al litio, al momento del riciclo è più facile recuperare alcune materie prime piuttosto che altre. Tra queste, sembra che la quota di mercato maggiore sarà costituita dal composto litio-ossido di cobalto. Tuttavia, si prevede che il segmento NMC (nichel-manganese-cobalto) registrerà il tasso di crescita più elevato entro il 2030, pur occupando una fetta di mercato minore. La crescita di questo mercato è guidata dai suoi vantaggi rispetto ad altri tipi di batterie al litio, tra cui l’elevata densità energetica, il lungo ciclo di vita e l’elevata stabilità termica che lo rendono adatto all’uso nei veicoli elettrici.

Possiamo segmentare il mercato anche per altre variabili, come i processi di riciclo o la geografia dell’industria. Nel primo caso, i due principali processi sono quello idrometallurgico e quello pirometallurgico, che secondo la ricerca avrà la quota maggiore del business nei prossimi 7 anni. Tuttavia, il tasso di crescita sarà superiore, in proporzione, per il riciclo idrometallurgico, spinto da diversi fattori: la necessità di recuperare una più ampia gamma di materie prime e la loro separazione tramite sostanze chimiche, la riduzione dei rifiuti e un minor impatto ambientale del processo.

Se consideriamo la geografia, possiamo invece spacchettare il riciclo delle batterie al litio in cinque grandi aree: Nord America, Europa, Asia-Pacifico, America Latina, Africa-Medio Oriente. La maggior parte del riciclo avverrà in Asia-Pacifico quest’anno, con Europa e Nord America al secondo e terzo posto. Se l’Occidente non aumenterà con decisione gli investimenti nel settore, quest’area è destinata a vedere una crescita anche nei prossimi anni, stabilizzando la sua posizione nella geografia globale del riciclo e di conseguenza nel mercato.

Exit mobile version