La tecnologia indossabile strizza l’occhio ai capi da passerella grazie alla designer olandese Pauline van Dongen
Inoltre, l’eventuale eccedenza di energia elettrica può essere immagazzinata nel sottile pacco di batterie inserito nella tasca. In realtà Shirt Solar, che è stato presentato in anteprima lo scorso venerdì alla SXSW Interactive di Austin, non è il primo abito “energetico” con cui la designer olandese si cimenta. Il capo fa infatti parte del progetto “Wearable Solar”, la linea di abiti alimentati dal sole e di cui fanno già parte: il cappotto che incorpora 48 celle solari rigidi e il vestito dotato di 72 celle solari flessibili. Ognuno di essi, se indossato sotto al Sole per un’ora, può immagazzinare energia sufficiente a ricaricare al 50% un cellulare di ultima generazione. “Indossare celle solari ci permette di sfruttare il potenziale energetico del Sole e diventare noi stessi una fonte di alimentazione”, spiega la fashion designer in un comunicato. “Come designer, sono esaltata da come questa tecnologia possono interagire con l’estetica di un capo”. Ma, ci tiene a sottolineare van Dongen, questa maglia non è solo un proof-concept; è qualcosa che i produttori tessili possono portare sul mercato nel giro di pochi mesi e con le attuali capacità di produzione.