Un piccolo acquario da tavolo porta la coltura acquaponica in casa. Una piantina cresce filtrando l'acqua di scarico della vasca e la restituisce pulita ai pesci
(Rinnovabili.it) – Nuove sperimentazioni sul fronte della coltura acquaponica, il sistema che coniuga la coltivazione idroponica, senza suolo ma con le radici aggrappate ad uno strato inerte, all’acquacoltura, l’allevamento di specie acquatiche come pesci ed alghe.
L’acquario Ecoqube utilizza le acque di scarico di una piccola vasca in cui vengono allevati dei pesci per irrigare un letto di crescita in cui è collocata una piantina commestibile o fiorita.
Con i ritmi della coltura acquaponica la crescita è accelerata dalle sostanze nutrienti che concimano lo strato inerte e la maturazione avviene in tempi dal 30 al 50% inferiori rispetto ad una coltivazione tradizionale. Un altro vantaggio è che occorre il 90% di acqua in meno rispetto ad un impianto di irrigazione classico.
La pianta purifica l’acqua ne assorbe le sostanze organiche (in parole povere gli escrementi dei pesci) restituendola pulita al piccolo ecosistema da tavolo.
Il kit comprende una luce LED che copre l’intero spettro luminoso e permette alla pianta di crescere in ambienti con ogni tipo di illuminazione, uno sterilizzatore LED UV che impedisce la proliferazione di alghe e batteri, una pompa che permette 50 ricambi d’acqua in un’ora ed una spugna che serve da filtro acquaponico per disgregare i rifiuti solidi. Il costo del sistema completo compreso di alimentazione naturale per i pesci è di circa 98 dollari.
Ecoqube è un oggetto di design inventato da due ragazzi di San Diego appassionati di acquari che abbellisce gli ambienti, regala alimenti freschi a chilometri zero e mostra le potenzialità di un tipo di coltivazione estremamente efficiente ed ancora poco conosciuta. La coltura acquaponica infatti:
- riusa gli escrementi come concime,
- ricicla l’acqua una volta purificata dalle piante,
- minimizza gli sprechi dato che l’acquario va riempito solamente una volta al mese
La diffusione di questa tipologia di coltivazione potrebbe ridurre sensibilmente la quantità delle acque di scarico dell’allevamento ittico che ogni giorno vengono versate nei corsi d’acqua ed accelerare la crescita di piante commestibili per rispondere alla domanda di cibo legata all’aumento della popolazione.