Pollica Digital Week è una manifestazione dedicata interamente all’educazione e all’innovazione digitale per la rigenerazione ecologica, culturale, sociale ed economica dei borghi partendo dalla Dieta Mediterranea. È nato anche un progetto per l’accoglienza e la formazione dei profughi ucraini
di Isabella Ceccarini
(Rinnovabili.it) – Pollica Digital Week, un’idea, mille progetti. Una manifestazione dedicata interamente all’educazione e all’innovazione digitale per la rigenerazione ecologica, culturale, sociale ed economica dei borghi partendo dalla Dieta Mediterranea.
Magnifica e ricca di fascino la sede: il castello dei principi Capano che si trova a Pollica (SA).
L’Italia è il Paese europeo con il maggior numero di NEET (i ragazzi tra i 15 e i 19 anni che non studiano, non lavorano, non seguono programmi di formazione), un adolescente su tre non ha competenze digitali, un bambino su otto non ha un computer in casa, due su cinque hanno subito ripercussioni nelle relazioni con i coetanei.
Transizione digitale per valorizzare le aree interne
Partendo da questi dati, il Paideia Campus di Future Food Institute ha organizzato Pollica Digital Week, una settimana dedicata alla transizione digitale come strumento per valorizzare le aree interne e renderle attrattive per i giovani e per un turismo sostenibile.
Partner dell’evento Fondazione Italia Digitale, PA Social, Europe Direct Salerno, IgersItalia, Adnkronos e Rinnovabili.it.
Nel corso della settimana si sono succeduti workshop, l’hackaton Hack the Village, la Pollica Photo Marathon, gli Stati Generali del Turismo Sostenibile.
In coincidenza con gli Stati Generali del Turismo, Pollica Digital Week si è aperta con Hack the Village, il primo hackaton di comunità per trovare soluzioni ai problemi del territorio.
Le idee vincitrici sono state “nascondino nel borgo” e il “parco del tesoro”, attività rivolte ai bambini per conoscere le erbe spontanee e il loro utilizzo in cucina.
Ideatori, un gruppo di bambini del territorio che hanno proposto l’organizzazione di percorsi coinvolgenti per favorire l’integrazione con i bambini che trascorrono le vacanze nel borgo di Pollica.
Altre idee interessanti di Hack the Village sono i laboratori di trasformazione dei prodotti agroalimentari, i percorsi didattici per riscoprire la tradizione e i programmi dedicati alla formazione di nuove competenze per il settore turistico.
Interessante anche la proposta di realizzazione di un forno di comunità per “nutrirsi di memoria”: costituire un forno di comunità significa dare vita a uno spazio di aggregazione, un centro per la creazione di eventi per ravvivare la tradizione e favorire l’integrazione tra generazioni.
Infine, “CilenToBe”, un hub dedicato agli sport outdoor per scoprire il territorio stando a contatto con la natura incontaminata del Cilento.
Il turismo come esperienza
Come ha spiegato il ministro del Turismo Massimo Garavaglia, «abbiamo avviato un percorso con le Regioni per la ridefinizione del Piano Strategico del Turismo.
Bisogna ripartire e dobbiamo darci obiettivi chiari, certi, perché dobbiamo adeguarci al contesto che è cambiato. La sostenibilità è una delle linee guida del nuovo turismo».
Un piano articolato per portare in Italia i turisti del Nord Europa che preferiscono Francia e Spagna: dalla realizzazione di piazzole attrezzate per il turismo sostenibile open air allo sviluppo della rete dei treni storici.
Stefano Pisani è il sindaco di Pollica, che ospita Pollica Digital Week: «Pollica trova nel turismo grande importanza, è fondamentale per la sopravvivenza di questi luoghi.
È importante tradurre il turismo in esperienza: per noi è particolarmente rilevante pensare alle esperienze che facciamo vivere alle persone.
L’Italia non è solo patrimonio culturale materiale, quello che riusciamo maggiormente a rendere fruibile per i visitatori, ma è fatta anche di tanto patrimonio culturale immateriale: le persone, le popolazioni, sono elemento essenziale della fruizione turistica del nostro Paese».
Rigenerazione dei territori e delle comunità
Turismo e comunità sono elementi centrali per Pollica Digital Week, gli ha fatto eco Sara Roversi, presidente di Future Food Institute: «Vogliamo fare turismo coinvolgendo la nostra comunità, è il pilastro che rappresenta l’identità. Per noi è un elemento fondamentale.
Digitalizzazione e innovazione, transizione ecologica e inclusione sociale: le sfide del PNRR ci impongono di affrontare una vera e propria transizione culturale, e di acquisire nuove competenze nel settore digitale, potente mezzo, inclusivo e partecipativo, per avvicinarci al raggiungimento degli obiettivi del Green Deal e dell’Agenda 2030.
Vogliamo dare slancio a uno sviluppo che non solo sia sostenibile, ma in grado di promuovere una vera e propria rigenerazione partecipata e integrale dei territori e delle comunità».
Le immagini che raccontano la storia di Pollica
Il vincitore della Pollica Photo Marathon, organizzata da Future Food Institute e IgersItalia nell’ambito di Pollica Digital Week, è Mario Zammarelli.
In una magnifica serie di fotografie – a colori e in bianco e nero – racconta Pollica e i suoi abitanti attraverso scatti che fermano persone, scene di vita quotidiana, scorci del borgo, interni ed esterni evocativi e affascinanti.
Zammarelli vive a Pollica. Appassionato di tutto ciò che riguarda innovazione, digitale e tech, gestisce anche Madeinterra, un posto “dove puoi mangiare, bere e stare in compagnia” ed è co-founder di CilentoStories, un progetto di storytelling territoriale che racconta il Cilento.
Un progetto di Food Diplomacy come scuola di pace
Il Campus di Pollica, è un luogo dove si formano ragazzi da tutto il mondo sui temi della sostenibilità e del cibo, potentissimi strumenti di inclusione.
La tavola in cui si condivide il cibo ha il potere di unire le persone e Pollica è un luogo estremamente inclusivo. Ovvio che non si potesse pensare alla sofferenza dei profughi in arrivo dall’Ucraina.
È nato così, durante Pollica Digital Week, un progetto di Food Diplomacy che vuole essere una scuola di pace, come ha spiegato Sara Roversi: «Non solo un progetto di accoglienza, che nell’immediato andrà a risolvere un problema, ma un progetto di rigenerazione sociale, culturale ed economica, creando il futuro con i cittadini di domani.
Durante questo percorso le famiglie saranno accolte e ascoltate, sarà offerta loro l’opportunità di conoscere la vita del Mediterraneo, poter coltivare un orto, confrontarsi con una comunità plurale ed internazionale ma anche acquisire competenze che un domani potranno offrire loro anche sbocchi lavorativi».
Formazione e inserimento lavorativo
Il progetto pilota potrà coinvolgere fino a un massimo di trenta persone che saranno accolti a Pollica, dove persone in fuga dalla guerra troveranno una comunità accogliente e la possibilità di intraprendere programmi formativi e di inserimento lavorativo nell’ambito culturale, agricolo, nella ristorazione e nella trasformazione agroalimentare. Un modo per dare ai profughi una dignità e la possibilità di costruirsi un futuro.
È il primo passo di un’azione volta a ripopolare i borghi del Cilento: una sfida a cui il Comune di Pollica, Future Food Institute e Mygrants (la piattaforma di servizi appositamente dedicata all’integrazione lavorativa di migranti e rifugiati) intendono rispondere partendo dall’attuale emergenza umanitaria.