Il Lazio può tornare a crescere, ma attraverso un nuovo modello di sviluppo economico. Bisogna garantire una qualità della vita migliore per tutti, investire nella Green Economy regionale e triplicare la produzione energetica da fonti rinnovabili, queste alcune delle promesse “sostenibili” del neo Presidente.
Non nascondo che mi ha colpito l’articolata trattazione delle tematiche ambientali nel programma elettorale di Zingaretti, in un momento in cui l’impegno green sembra essere scomparso dai programmi elettorali dei partiti. Diventa quindi interessante e delicato il momento in cui i programmi debbono concretizzarsi in politica applicata, e le parole trasformarsi in fatti.
Per il neo presidente del Lazio siamo al momento della verità.
Mauro Spagnolo: Presidente lei proviene da una riuscita esperienza nella Provincia di Roma dove da alcuni è stato soprannominato il “Presidente della sostenibilità” grazie allo sviluppo di vari progetti green. Ma cosa significa secondo lei, nel concreto della vita dei cittadini, la sostenibilità e quale ruolo potrebbe avere, a riguardo, un’amministrazione regionale?
Nicola Zingaretti: Il punto di partenza è il cambiamento del paradigma culturale. Per noi l’ambiente non è più un capitolo del programma, un tema fra i tanti, ma un asse che attraversa tutta l’agenda di governo, per sostenere una crescita sana e migliorare la qualità della vita delle persone. Vogliamo investire nella Green Economy, su cui il Lazio ha accumulato in questi anni un ritardo drammatico, con una produzione di energia da fonti rinnovabili ferma a un terzo della media italiana e una raccolta differenziata dei rifiuti inferiori di 20 punti alla media nazionale. Avere sevizi efficienti e una Regione che funziona nel pieno rispetto del territorio e del contesto nel quale si vive, vuol dire garantire una qualità della vita migliore per tutti. La Regione in questo senso può fare molto con un’amministrazione attenta e progetti mirati alla salvaguardia non solo delle aree verdi precostituite, ma di intere zone da monitorare e riqualificare.
MS: Le energie da fonte rinnovabile stanno vivendo nel nostro Paese un periodo di grave incertezza. Dopo alcuni casi, devo dire isolati, di speculazione per l’eolico e per il solare, ed una conseguente campagna denigratoria, lo sviluppo delle rinnovabili ed il relativo indotto si stanno contraendo.
Quale ruolo avranno le rinnovabili e l’efficienza energetica nel futuro della regione Lazio.
NZ: Un ruolo di primo piano. Penso all’importanza di un nuovo Piano energetico regionale, con l’obiettivo di triplicare la produzione energetica da fonti rinnovabili per portarla in linea con la media nazionale. Per costruire, dopo decenni di consumo del suolo, un’economia che valorizzi l’intero territorio e produca ricchezza in equilibrio con la natura. La sfida del futuro si gioca qui. Il Lazio può tornare a crescere, ma per farlo ha bisogno di costruire un nuovo modello di sviluppo, e la chiave del cambiamento è proprio la costruzione di una Regione verde e sostenibile.
MS: Parliamo di qualità della vita e benessere dei cittadini. Come intende affrontare una questione così basilare e spesso dimenticata dalla politica?
NZ: Con un’azione concreta di rinnovamento di gestione del territorio. La Regione deve tornare ad essere un’istituzione aperta e trasparente che coinvolga nelle decisoni che contano gli amministratori locali. Questo vuol dire tradurre in soluzioni i problemi che ci verrano riportati, vuol dire interventire prontamente per risolvere le emergenze e avviare una sinergia costruttiva che ci aiuterà a far crescere il Lazio. Un tema centrale è quello della riconquista dello “spazio pubblico”, lo spazio dove le persone si incontrano e, incontrandosi, cessano di essere estranei e di avere timore l’uno dell’altro. Bisogna ripartire dai valori fondamentali per costruire su di essi progetti concreti per migliorare la qualità urbana della nostra regione: dai parchi gioco alla riqualificazione dei centri storici, dal verde pubblico ai centri commerciali naturali.
MS: Il rapporto tra etica e politica è stato un tema caldo nell’amministrazione che l’ha preceduta. Cosa intende fare per ricostruire un rapporto di fiducia con i cittadini?
NZ: Di questione morale parlava Berlinguer trent’anni fa. E diceva che la questione morale non è solo la vicenda giudiziaria, ma l’eccesso di intrusione dei partiti nella vita della pubblica amministrazione. Condivido questa idea: la politica deve cessare di essere gestione del potere per i propri fini personali, di gruppo o di parte e tornare ad essere servizio del bene comune. Il nuovo modello di gestione della Regione Lazio è quello di un’istituzione vicina ai cittadini, sempre sotto controllo perché pienamente trasparente, sia nella distribuzione delle risorse che nei processi decisionali. Sulla base di un punto chiave, valido per chi esercita il potere nell’amministrazione come per i cittadini o i gruppi organizzati che a quel potere si rivolgono: la parola diritti deve tornare ad essere accostata alla parola doveri, l’interesse particolare all’interesse generale, la rivendicazione alla responsabilità.
MS: Mi può indicare un ordine di priorità con il quale la sua Amministrazione affronterà i tre temi fondamentali: tutela ambientale, energia e mobilità.
NZ: Ci sono diversi interventi urgenti da attuare, non è una questione di priorità perché un’azione non esclude l’altra. La tutela ambientale, l’energia e la mobilità fanno parte dello stesso progetto di risanamento della Regione. Bisogna partire in fretta.
La giunta che mi accompagna in questo percorso è formata di persone capaci e competenti che daranno un contributo importante in ogni settore.
MS: In conclusione: mi dia un nuovo appuntamento. Mi indichi una data per verificare, attraverso una nuova intervista, lo stato di attuazione delle politiche che oggi ci ha indicato.
NZ: Più che darle delle scadenze la invito a seguire attentamente il lavoro che ogni giorno ci porterà a confrontarci con i problemi di un territorio che affronta delle obiettive difficoltà, ma che ha delle grandi potenzialità di ripresa, e che ogni giorno ci consentirà di raccontare con i fatti il cambiamento della nostra Regione. Potrà farlo anche perché ogni informazione sulla nostra azione e sulle nostre decisioni sarà pienamente trasparente.