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WWF: tutti i Paesi Ue consumano più risorse naturali di quante ne possano rinnovare

risorse naturali consumo europaSe tutti gli abitanti del mondo consumassero tanto quanto ogni  cittadino comunitario, le risorse naturali, quest’anno, si esaurirebbero il 10 maggio

 

(Rinnovabili.it) – I 28 Paesi membri dell’Unione europea consumano le risorse naturali a ritmi superiori di quelli necessari per il loro ripristino: lo rivela un report stilato dal World Wide Fund (WWF) in collaborazione con il Global Footprint Network presentato in apertura del vertice di Sibiu, in Romania, dove i leader comunitari si sono riuniti per discutere del futuro dell’Unione.

 

“Tutte le nazione europee stanno vivendo al di là delle risorse naturali disponibili sul Pianeta – si legge nello studio – L’Ue e i suoi cittadini, attualmente, utilizzano il doppio delle risorse di quelle che possono essere rinnovate sul suolo comunitario”.

 

Nonostante il cambiamento climatico sia una tra le priorità del vertice di Sibiu, il report segnala come nessuno dei Paesi membri abbia ancora varato  politiche di consumo sostenibili: “L’Ue utilizza circa il 20% delle biocapacità della Terra nonostante comprenda solo il 7% della popolazione mondiale– continua il report – Il altre parole, sarebbero necessari 2,8 pianeti come il nostro se ogni abitante della Terra consumasse tanto quanto un cittadino comunitario. Una media ben al di là di quella mondiale, ferma ‘solo’ alla necessità di 1,7 pianeti se tutti avessimo gli stessi livelli di consumo”.

 

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Il Lussemburgo è il Paese Ue che consuma più rapidamente le risorse naturali in grado di rinnovare: in appena 46 giorni il più piccolo e ricco membro della comunità europea esaurisce completamente la propria percentuale di risorse terrestri. All’opposto, la Romania, il Paese più povero dell’Ue 28, impiega fino a 189 giorni per toccare il limite di risorse annue a disposizione.

 

Un trend in crescita: se lo scorso anno, il giorno in cui i consumi mondiali avevano superato le capacità del pianeta (il cosiddetto Earth Overshoot Day) era giunto il 1° agosto, dopo 212 giorni, quest’anno lo stesso tragico evento cadrà già il 10 maggio, se tutti gli abitanti del pianeta dovessero mantenere i livelli di consumo dei 28 Paesi Ue.

 

“Stiamo procedendo con uno schema piramidale, prelevando risorse dal futuro per far andare avanti l’economia del presente– ha commentato il presidente del Global Footprint Network, Mathis Wackernagel – Non serve nemmeno ricordare che questa situazione rappresenti un rischio per la prosperità dell’Europa. Così come facciamo per le finanze, abbiamo bisogno di un’attenta contabilità anche sul lato delle risorse naturali. Dobbiamo sapere quanta natura usiamo e quanto ne abbiamo. Scegliere di esaurire il nostro futuro non è la migliore opzione. Le elezioni UE ci offrono l’opportunità di scegliere un percorso diverso che consenta una prosperità duratura”.

 

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