Per soddisfare le esigenze della popolazione servirebbe l'equivalente in risorse di due pianeti. Dal WWF quindi l'invito a modificare i modelli di consumo per la salvaguardia della Terra
(Rinnovabili.it) – Visti i crescenti livelli di consumo delle risorse e l’equilibrio precario in cui versa la biodiversità del Pianeta il WWF, a seguito della pubblicazione di un nuovo rapporto, ha dichiarato che per la salvaguardia della Terra serve un’azione immediata, concreta e a lungo termine.
L’umanità al momento sta utilizzando il 50% delle risorse rispetto a quanto il pianeta sia in grado di offrire da oggi al 2030. Da qui la certezza che avremmo bisogno di due pianeti Terra per colmare tutte le necessità, a meno che non si cambino radicalmente i modelli di consumo.
Questi i risultati contenuti nell’ultima edizione del rapporto Living Planet redatto dal WWF, una sorta di campionamento sullo stato di salute di 2600 specie animali e vegetali che dimostra un calo della biodiversità del 30% negli ultimi 40 anni.
La pubblicazione sostiene che il calo della possibilità, da parte della natura, di offrire servizi e la scarsità di risorse minaccia non solo l’approvvigionamento idrico e alimentare ma anche la sopravvivenza dei settori industriali ed economici in generale, insieme alla capacità specifica del pianeta di assorbire le emissioni di CO2 generate ogni anno.
Al momento, afferma il WWF, la Terra è in grado di assorbire in un anno e mezzo il carbonio prodotto in 12 mesi, determinando l’aumento della concentrazione dei gas serra, mentre il capitale naturale viene consumato molto più rapidamente rispetto al tempo necessario per la ricostituzione.
Nel rapporto, inoltre, vengono elencati i livelli ancora esagerati di consumo, che pur variando da paese a paese determinano l’impoverimento delle risorse. L’impronta ecologica di un cittadino americano, sei volte superiore a quella di un cittadino indonesiano, è in grado di danneggiare il pianeta in maniera irreversibile se sommanta al resto della popolazione. Se tutto il pianeta vivesse come gli statunitensi sarebbero infatti necessarie risorse 4 volte superiori a quelle messe a diposizione dal nostro pianeta per soddisfare i bisogni di tutti.
A poco più di un mese dalla Conferenza Onu Rio+20 l’Associazione chiede che il 20% dei territori, delle aree marine e dell’acqua dolce vengano dichiarate aree protette in modo da garantire al patrimonio naturale il giusto livello di salvaguardia. Insieme a questa richiesta la necessità di ridurre il volume dei rifiuti alimentari, il consumo di suolo e la domanda di energia del 15% rispetto ai livelli del 2005 entro il 2050.