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Il World Wildlife Day contro i crimini ambientali

World Wildlife Day giorno dell'impegno contro i crimini ambientali1

 

(Rinnovabili.it) – È il momento di fare sul serio nei confronti dei crimini ambientali che coinvolgono piante e animali selvatici, e per questo è nato il World Wildlife Day, che cade il 3 marzo di ogni anno. Questo è infatti l’anniversario dell’adozione, nel 1973, della CITES, Convenzione sul commercio internazionale delle specie di flora e fauna selvatiche. E si celebra dal 2013 per sottolineare l’importanza degli sforzi di conservazione. Per quest’anno il focus della giornata è sui crimini contro la natura, sottolineato anche dall’hashtag #seriousaboutwildlifecrime.

 

Nonostante siano trascorsi due anni da quando la giornata mondiale è stata istituita, migliaia di animali selvatici  in tutto il mondo vengono ancora catturati, torturati e utilizzati a scopi di intrattenimento, ad esempio nei circhi. Come nel 2014, oggi si contano 2.464 specie animali e 2.104 di piante «in grave pericolo», cioè che fronteggiano un alto rischio di estinzione. Le cifre sono più che raddoppiate dal 1998, quando erano rispettivamente 854 e 909.

Lo scorso anno è proseguito il trend di crescita del bracconaggio, alimentato da un aumento del commercio illecito, in particolare per quel che riguarda gli elefanti e rinoceronti africani. Nel 2014, le popolazioni di queste specie in alcuni siti protetti sono state drastiche. Oltre l’80% della popolazione di elefanti nella Selous Game Reserve (Tanzania) è sparita dal 2005 ad oggi. Per quanto riguarda la deforestazione illegale per il commercio di legname prezioso, invece, si registra una ripresa del taglio del palissandro, nel 2014, in alcune parti delle foreste pluviali del Madagascar e della Thailandia.

 

«Il commercio illegale di fauna selvatica è diventata una forma sofisticata di criminalità transnazionale, paragonabile ad altri esempi perniciosi, come il traffico di droga, esseri umani, oggetti contraffatti e petrolio – ha detto il segretario generale delle Nazioni Unite, Ban Ki-moon – Per salvaguardare le specie in pericolo è necessario il coinvolgimento di tutti i settori della società coinvolti nella produzione e nel consumo di prodotti naturali, ampiamente utilizzati come farmaci, cibo, materiali da costruzione, mobili, cosmetici, abbigliamento e accessori».

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