I trend della CO2 atmosferica nel nuovo bollettino gas serra del WMO
(Rinnovabili.it) – A solo una settimana dall’inizio della 23esima COP sui cambiamenti climatici arriva la “batosta ambientale”: le concentrazioni di CO2 atmosferica sono aumentate nel corso del 2016 a velocità record. In soli 12 mesi le emissioni di anidride carbonica hanno premuto sull’acceleratore raggiungendo il livello più alto degli ultimi 800.000 anni.
A lanciare l’allarme sull’ennesimo brutto record della CO2 atmosferica è la World Meteorological Organization (WMO) o Organizzazione meteorologica mondiale, istituita dalle Nazioni Unite.
Attraverso il Bollettino sulle emissioni di gas serra, l’ente monitora i principali driver del cambiamento climatico per aiutare a indirizzare le politiche climatiche globali. Ma l’ultimo aggiornamento dei livelli emissivi dei gas serra fa presagire “gravi ripercussioni ecologiche ed economiche”. A partire dal 1990, il totale degli incrementi radiativi (“forcing radiativo”) causato da anidride carbonica, metano e ossido di azoto è aumentato del 40%, con un più 2,5% solo dal 2015 a 2016.
“Senza rapidi tagli delle emissioni di CO2 e degli altri gas, andremo verso aumenti di temperatura pericolosi entro la fine di questo secolo, ben al di sopra dell’obiettivo fissato dall’accordo di Parigi sul cambiamento climatico”, spiega il segretario generale WMO Petteri Taalas.
Nuovo allarme per la concentrazione della CO2 in atmosfera
La concentrazione della CO2 atmosferica è quella che preoccupa di più, in virtù della sua capacità di rimanere nell’aria per centinaia di anni e negli oceani ancora più a lungo. Il contenuto globale medio di anidride carbonica in atmosfera ha raggiunto lo scorso anno le 403,3 parti per milione (ppm) a partire dalle 400,00 ppm del 2015. Questo record annuale, che porta il pianeta di ben 3,3 punti sopra la celebre soglia, è dovuto in parte agli effetti del El Niño tra il 2015/2016.
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Il potente fenomeno climatico ha inasprito le condizioni di siccità dei tropici, riducendo quello che viene chiamato “carbon sink” (letteralmente “pozzi di assorbimento di carbonio”), ossia la capacità dei principali sistemi naturali di rimuovere dall’atmosfera i gas e i rispettivi precursori.
I ritmi con cui è aumentata l’anidride carbonica negli ultimi 150 anni sono notevolmente ripidi, ma i valori che separano il 2015 dal 2016 mostrano addirittura un balzo “del 50% sulla media dell’ultimo decennio“. I ricercatori spiegano che l’ultima volta che il Pianeta ha presentato simili concentrazioni, nel Pliocene medio, la temperatura è aumentata di 2-3° C e il livello del mare di 10-20 metri.
“È il maggiore incremento che abbiamo osservato nei 30 anni dalla nostra attività”, ha confermato Oksana Tarasova responsabile del programma di controllo in seno al WMO.