Il progetto VIVA Sustainable Wine taglia il traguardo con la presentazione delle prime bottiglie dotate dell'etichetta che traccia la performance ambientale della filiera vitivinicola
La sperimentazione ha coinvolto nove aziende del settore – scelte sulla base di criteri geografici e di prodotto – e tre enti di ricerca (Agroinnova, Centro di Competenza dell’Università di Torino; il Centro di Ricerca Opera per l’agricoltura sostenibile dell’Università Cattolica del Sacro Cuore; il Centro di Ricerca sulle Biomasse dell’Università degli Studi di Perugia). Grazie all’individuazione di quattro indicatori (Aria, Acqua, Territorio e Vigneto), accompagnati dai relativi disciplinari, le aziende aderenti al progetto hanno potuto misurare l’impatto della loro produzione in termini di sostenibilità ed intraprendere in tal modo, su base volontaria, un percorso di miglioramento. I dati ottenuti, sono accessibili al consumatore grazie al QRcode presente sull’etichetta e che rimanda ad una pagina web dedicata.
“L’aver creato anche un simbolo da apporre nei confezionamenti delle bottiglie di vino che si chiama VIVA – ha sottolineato Lamberto Vallarino Gancia, presidente di Federvini – dà l’opportunità al consumatore di essere coinvolto in questo importante progetto ed apre l’opportunità a tutte le imprese del mondo del vino di essersene partecipi per migliorare i processi produttivi dal campo al bicchiere per sensibilizzare il consumatore a rispettare l’ambiente”.
I risultati della fase pilota saranno presentati ufficialmente domani al Vinitaly 2014, occasione in cui si terrà anche la cerimonia di consegna alle aziende dei certificati di validazione dell’analisi.