Minacciato dalle trivelle il parco Virunga viene difeso dal WWF che ha dato il via alla campagna mondiale di salvaguardia dell'area.
(Rinnovabili.it) – E’ partita la nuova campagna mondiale del WWF, intento a proteggere la bellezza del parco africano Virunga, minacciato dalle trivellazioni petrolifere.
Il parco nazionale, il più antico del continente, è stato al centro di un rapporto pubblicato dal WWF che evidenzia come, sfruttando l’area in maniera sostenibile, si potrebbero ottenere ricchezza e lavoro senza danneggiare il patrimonio boschivo e faunistico, minacciato dalle estrazioni petrolifere.
I nuovi posti di lavoro potrebbero essere circa 45mila, provenienti dallo sfruttamento e dagli investimenti in energia idroelettrica, pesca ed ecoturismo come ha notato la società di consulenza che ha svolto il lavoro, la Dalberg Global Advisors Sviluppo.
Il dossier WWF “valore economico del Parco Nazionale Virunga” mette in evidenza come lo sfruttamento delle concessioni petrolifere, che sono state allocate sull’85% della proprietà del Patrimonio Mondiale dell’Umanità, potrebbero portare ad inquinamento, instabilità e disoccupazione.
“Il Virunga rappresenta una risorsa preziosa per la Repubblica Democratica del Congo e contribuisce al patrimonio dell’Africa come parco più antico e più ricco di biodiversità del continente”, si legge nel rapporto. “I piani di esplorazione e di sfruttamento delle riserve petrolifere mettono il valore del Virunga a serio rischio”.
Per queste ragioni in giugno l’UNESCO ha chiesto l’annullamento di tutte le concessioni petrolifere rilasciate in modo da evitare che l’area venga danneggiata. La Total si è impegnata a rispettare quanto richiesto dal Comitato dei Siti Patrimonio dell’Umanità mentre la Soco, altra compagnia petrolifera, rimane l’unica compagnia ad avere ancora attivi i progetti petroliferi a carico del parco Virunga. “Le ricche risorse naturali del Virunga devono essere a disposizione del popolo congolese, e non rapinate dalle multinazionali e dai cercatori di petrolio stranieri”, ha detto Isabella Pratesi Direttrice del Programma Conservazione WWF Italia. “Il futuro e il riscatto di questo Paese che è stato teatro di uno dei conflitti più drammatici degli ultimi decenni con più di 4 milioni di morti dipende dallo sviluppo economico sostenibile e duraturo alimentato dalle proprie risorse naturali. Le condizioni di vita di oltre 50.000 persone dipendono dalla conservazione e dall’economia verde creata dal Parco. L’estrazione di petrolio in quest’area potrebbe avere conseguenze devastanti per le comunità locali che si basano sul Virunga per le risorse generate dal turismo, la pesca, l’acqua potabile e l’utilizzo delle altre risorse naturali “.
Il dossier, che verrà presentato oggi al Ministero per gli Affari Esteri, mette in evidenza come le perdite di petrolio e i gas flaring rappresentino una reale minaccia per l’ambiente, fonti di inquinamento e distruzione pericolose anche per le falde acquifere e il suolo. Ma il parco ospita anche molti degli 880 gorilla di montagna esistenti, specie in via di estinzione che va protetta e tutelata, per questo