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Vietata la pesca commerciale nell’Artico che si scioglie

Dopo tre anni di trattative, arriva l'accordo per evitare la pesca commerciale in un'area dell'Artico grande come il Mediterraneo. Almeno finché non se ne saprà di più

pesca commerciale

 

Accordo internazionale per evitare la pesca commerciale

 

(Rinnovabili.it) – Le delegazioni di Canada, Norvegia, Groenlandia, Islanda, Giappone, Corea del Sud, Unione Europea, Stati Uniti, Russia e Cina hanno firmato ieri un accordo per astenersi dalla pesca commerciale nei mari artici, uno dei luoghi che più si stanno scaldando nel mondo. L’accordo resterà in vigore finché gli scienziati non saranno in grado di determinare quali pesci nuotano in quelle acque e se possono essere catturati con le tecniche definite “sostenibili”. Sono serviti anni di negoziati per raggiungere un patto vincolante per tutti. L’ultima puntata si è conclusa ieri dopo tre giorni di meeting a Washington.

Il patto proteggerà, per almeno 16 anni, una zona dell’Oceano artico centrale grande più o meno come il Mar Mediterraneo. Gli scienziati oggi hanno pochissime informazioni sugli animali marini presenti nella regione e vogliono capire se gli stock commerciali migreranno verso nord man mano che l’acqua si scalda.

 

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Fino ad oggi, infatti, in quell’area non si è ancora sdoganata la pesca intensiva, ma il consumo proteine ​​derivate dai pesci nel mondo sta aumentando. Per questo, sia le nazioni artiche che quelle più lontane dal polo stanno aspettando di banchettare con le risorse naturali della regione man mano che il riscaldamento globale apre nuove rotte di navigazione fondendo i ghiacci marini.

«Questa è una delle rare occasioni in cui un gruppo di governi ha effettivamente risolto un problema prima che si verificasse», ha detto a Reuters David Balton, l’ambasciatore statunitense per gli oceani e la pesca. In base all’accordo, i paesi firmatari faranno parte di un programma di ricerca scientifica comune che dovrà censire la fauna marina della regione. Per il momento, pesci dell’Artico, trichechi e foche devono soltanto guardarsi dalle comunità locali, scampando il pericolo della pesca commerciale.