(Rinnovabili.it) – Sarebbe il vapore acqueo di origine antropica una delle cause principali del surriscaldamento globale. A rivelarlo è lo studio pubblicato nella rivista ‘Proceedings della National Academy of Sciences’, il primo ad aver dimostrato che l’aumento delle concentrazioni di vapore acqueo nell’atmosfera sono il risultato diretto dell’azione antropica.
La crescita della percentuale di vapore acqueo nella troposfera superiore sarebbe infatti da considerarsi come un acceleratore del surriscaldamento globale, causa anche della crescita della temperatura nel corso dei prossimi anni.
“Lo studio conferma che le attività umane hanno aumentato la presenza di vapore acqueo nella troposfera superiore,” ha dichiarato Brian Soden, professore di scienze atmosferiche e co-autore dello studio.
Per studiare le possibili cause di questo trend che rivela un aumento delle percentuali di vapore acque nella troposfera negli ultimi 30 anni sono stati presi in esame i dati riguardanti una regione compresa tra i 3 e i 7 chilometri al di sopra della superficie della Terra. I ricercatori grazie ai satelliti del NOAA hanno potuto misurare le percentuali di vapore acqueo presenti nell’atmosfera e confrontarli con le previsioni relative alla circolazione dell’acqua tra l’oceano e l’atmosfera basandosi su precisi modelli climatici che hanno permesso di determinare se il vapore acqueo atmosferico possa o meno essere attribuito a cause antropiche.
Portando a termine una serie di esperimenti e utilizzando i modelli climatici, gli esperti hanno potuto affermare con certezza che l’aumento delle concentrazioni di vapore acqueo non possono essere attribuite esclusivamente all’attività vulcanica e ai cambiamenti dell’attività solare, bensì all’aumento di gas ad effetto serra come la CO2. I gas climalteranti infatti fanno aumentare la temperatura intrappolando il calore radiante all’interno dell’atmosfera terrestre e il calore subisce un aumento anche in conseguenza della presenza di vapore acqueo. Un circolo vizioso quindi, che potrebbe essere quantomeno ridotto con un maggiore impegno nel contenimento delle attività antropiche inquinanti.