(Rinnovabili.it) – Gli USA sono pronti a rivedere il proprio impegno nella riduzione della CO2 sul medio termine per il settore energetico, portando la percentuale di taglio delle emissioni dal 30 al 32% entro il 2030 (rispetto ai valori del 2005). Solo due punti percentuali, ma per un Paese che si è sempre dimostrato restio nell’assumersi impegni vincolanti sul clima, non può che essere considerato un grande progresso.
La notizia arriva direttamente dal presidente Barack Obama che ha reso nota la presentazione, per questo lunedì, del Clean Power Plan, il nuovo piano taglia emissioni per le centrali elettriche degli Stati Uniti. In un video pubblicato su Facebook, Obama ha spiegato come i nuovi limiti siano sostenuti da decenni di dati e fatti che dimostrano che, senza un’azione decisa, il mondo dovrà affrontare condizioni climatiche sempre più estreme e serie ricadute sulla salute. “Il cambiamento climatico non è un problema delle generazioni future”, ha affermato il presidente USA. “Non più”.
Nella sua proposta iniziale, la Casa Bianca aveva predisposto un mandato per un taglio a livello nazionale del 30% delle emissioni di biossido di carbonio entro il 2030, rispetto ai livelli del 2005.
La versione finale del nuovo Clean Power Plan, che segue ampie consultazioni con i gruppi ambientalisti e l’industria dell’energia, richiederà una riduzione invece del 32%. Il documento, cedendo alle pressioni di alcuni governi federali, dà anche agli Stati altri due anni di tempo – fino al 2022 – per adeguarsi alla strategia climatica, prorogando dal 2017 al 2018 il termine ultimo per consegnare i loro piani federali all’Environmental Protection Agency. Tali documenti dovranno chiarire come i singoli governi statali intendano soddisfare l’obiettivo emissivo ad essi assegnato.
Il Clean Power Plan accelererà, inoltre, la diffusione delle energie rinnovabili in base a proiezioni aggiornate rivedendo anche in questo caso al rialzo il target sulla capacità di generazione di energia pulita entro 2030: dal 22 per cento della versione di giugno scorso ad oltre il 28%. Dal 2020-2021 verrà stabilito anche un nuovo meccanismo incentivante per le fonti di energia pulita, basato su certificati scambiabili in un mercato unico. Contestualmente, la Casa Bianca realizzerà un Clean Energy Incentive Program per premiare gli Stati che accelerino questo percorso e che decidano di investire in misure di efficienza energetica per le comunità a basso reddito.
Non meraviglia di certo sapere che il Piano ha fatto da subito arrabbiare Repubblicani e lobbisti delle fossili, che non hanno esitato a definire gli obiettivi di Obama una mirata “guerra al carbone”, minacciando azioni legali e disubbidienza. Disubbidienza come quella chiesta dal senatore Mitch McConnell, repubblicano del Kentucky, ai governatori ai quali ha raccomandato di rifiutarsi di attenersi alle regole. La strada si prospetta decisamente in salita.