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L’Europa mette al bando i pesticidi neonicotinoidi che uccidono le api

Raggiunta la maggioranza qualificata all'interno dei Ventotto per vietare l’uso in Europa l'utilizzo dei tre neonicotinoidi più diffusi al mondo

pesticidi api

 

I Ventotto approvano la proposta di bandire i pesticidi neonicotinoidi che stanno causando la strage di api

(Rinnovabili.it) – La Commissione europea vieterà l’uso dei pesticidi neonicotinoidi, tra i principali responsabili della scomparsa delle api.  Lo stop arriva oggi, avendo l’esecutivo ottenuto la necessaria maggioranza qualificata tra gli Stati membri europei, ma si applica solo a tre principi attivi: l’imidacloprid sviluppato da Bayer CropScience, il clothianidin sviluppato da Takeda Chemical Industries e Bayer CropScience e il thiamethoxam di Syngenta. Fonti interne rivelano che la proposta di messa al bando è stata appoggiata da 18 nazioni, tra cui tutti i grandi Paesi come Francia, Germania, Italia e Regno Unito, mentre è stata respinta da Ungheria, Romania, Danimarca e Repubblica Ceca.

 

Nel dicembre 2013 era entrato in vigore un divieto parziale riguardante tre colture, quella di mais, di girasole e di colza. Tuttavia l’utilizzo dei pesticidi era ancora tollerato all’interno di serre e per i cereali invernali, fino a quando lo scorso febbraio un rapporto dell’Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa) non ha rilevato la pericolosità per le api  da parte di questi tre insetticidi neonicotinoidi, oggi i più diffusi al mondo.La nuova proposta della Commissione apporta un grande cambiamento, vietando l’uso all’aperto di tutte sostanze chimiche. I coltivatori saranno liberi di utilizzare i neonicotinoidi esclusivamente nelle serre, nonostante alcuni gruppi ambientalisti abbiano forti riserve riguardo la scia che queste sostanze lasciano in acqua. Altri neonicotinoidi continueranno ad essere esenti dal divieto. Proprio per questo motivo un numero consistente di agricoltori solleva dubbi sull’aumento di restrizioni, sostenendo che non siano garantite su basi scientifiche e che l’attuale divieto parziale non ha dato risultati. “La Commissione non è stata in grado di rilevare come e quanto queste restrizione abbiano portato benefici misurabili per le api”, ha detto Chris Hartfield dal National Farmers Union (NFU).

 

Intanto Avaaz, l’organizzazione non governativa internazionale il 25 aprile scorso ha lanciato una petizione per raccogliere firme in favore della messa al bando. “In tutto il mondo le api continuano a morire a miliardi e tra 48 ore l’Ue potrebbe vietare completamente i pesticidi che le stanno uccidendo”, si legge nella petizione che ha raggiunto quasi 5 milioni di firme. “La drastica diminuzione delle colonie di api rischia di mettere in pericolo la nostra intera catena alimentare – cita il testo della petizione – Se prenderete provvedimenti urgenti con precauzione ora, potremmo salvare le api dall’estinzione”. Dodici i Paesi che hanno annunciato che voteranno a favore, ma tra questi non c’è l’Italia. “Serve il voto di altri 4 Paesi per vincere la votazione e se l’Ue fa il primo passo possiamo spingere il resto del mondo a seguire il suo esempio”.