Anche l’ONU contro il disboscamento del polmone verde d’Europa
(Rinnovabili.it) – Basta con il disboscamento di Bialowieza, l’ultima foresta vergine d’Europa. È questa la dura richiesta dell’UNESCO, l’organizzazione delle Nazioni Unite per l’educazione, la scienza e la cultura, i cui delegati in questi giorni si trovano a Cracovia per il meeting annuale del Comitato dei Patrimoni mondiali. Ormai è da maggio che Bialowieza, l’antichissimo polmone verde d’Europa situato tra Polonia e Bielorussia, sta cadendo pezzo dopo pezzo sotto i colpi delle motoseghe maneggiate da un’industria del legno piuttosto aggressiva, che ha ottenuto dal Ministro dell’Ambiente polacco, Jan Szyszko, un innalzamento del tetto di materia prima prelevabile dalla foresta. Entro il 2020, sarà possibile triplicare la deforestazione nell’area, 150 mila ettari di abeti e querce millenari, grazie ad un decreto che il Ministro ha giustificato con l’infestazione del Bostrifo dell’abete rosso, un coleottero che attaccherebbe queste piante causandone la morte e aumentando il rischio di crolli sui sentieri. Con il suo provvedimento, Szyszko ha portato a 188 mila metri cubi il volume di alberi da tagliare. Una misura giunta con sospetto tempismo, dal momento che il tetto di 63 mila metri cubi prelevabili per il periodo 2012-2021 era stato quasi raggiunto.
>> Inizia il disboscamento dell’ultima foresta vergine d’Europa <<
Tuttavia, il via libera ad un disboscamento di tali proporzioni non coinvolgerà soltanto l’abete rosso, ma implicherà il taglio di tante altre specie vegetali. Le ricadute si faranno sentire anche sulla fauna protetta del sito Patrimonio dell’Umanità dal 1979, il cui emblema è il bisonte europeo, il mammifero più grande del vecchio continente che non si trova ormai da nessun’altra parte e potrebbe scomparire anche da Bialowieza se il governo della Polonia non sarà fermato. La Commissione Europea, sollecitata dagli ambientalisti, ha finalmente aperto una procedura di infrazione, che dovrebbe portare ad una condanna sicura per lo stato membro. A questo procedimento, si aggiunge ora il monito dell’UNESCO, che chiede di «chiarire i rapporti presentati da terze parti riguardo al disboscamento di specie differenti da quelle colpite dal coleottero, che non possono essere giustificate come cosiddetti tagli sanitari».
Dal canto suo, il Minsitro Szyszko ha invitato i delegati UNESCO a visitare la foresta questo sabato, nel tentativo di placare la mezza insurrezione internazionale contro la sua decisione di favorire il taglio di un ecosistema unico in tutto il continente, ciò che rimane di una foresta che 10 mila anni fa copriva tutta la pianura europea.