(Rinnovabili.it) – C’è un’unica strada per limitare l’aumento della temperatura globale sotto i 2 ° C e scongiurare il tipping point del cambiamento climatico: raggiungere la “neutralità del carbonio” a livello mondiale entro la metà di questo secolo. A sostenerlo è nuovo rapporto dell’UNEP, il programma ambientale delle Nazioni Unite che a poco più di una settimana dalla COP 20 di Lima esamina da vicino gli impegni climatici presi da stati e nazioni. Il nuovo Emission Gap Report, basato sui risultati della quinta relazione di Valutazione dell’IPCC, è frutto del lavoro di 38 scienziati provenienti da 22 gruppi di ricerca di 14 Paesi. Il documento rivela che un obiettivo carbon neutral mondiale entro il 2050 consentirebbe di mantenere entro i limiti previsti il “bilancio del carbonio globale”. “L’aumento della temperatura è proporzionale all’accumulo nell’atmosfera di gas serra di lunga durata, compresa la CO2. Agire ora, ci permetterà di evitare l’utilizzo, in seguito, di misure più radicali per limitare l’aumento massimo della temperatura”, ha affermato Achim Steiner, sottosegretario generale delle Nazioni Unite e Direttore esecutivo dell’UNEP. “In uno scenario business-as-usual, vale a dire in assenza di progressi significativi nello sviluppo e nell’attuazione delle politiche sul clima globale, le emissioni di gas serra potrebbe raggiungere le 87 Gtonn di CO2eq. nel 2050, una cifra ben al di là della soglia di sicurezza”.
Il report definisce il divario delle emissioni come la differenza tra i livelli del 2025 e del 2030 in funzione degli obiettivi climatici e dei livelli attesi qualora venissero rispettati gli accordi presi e gli obblighi concordati. Gli scienziati stimano il gap tra riduzione delle emissioni necessaria e quella proposta dai trattati internazionali nel 2020 pari a 10 Gt di CO 2 e nel 2030 fino a 17 Gt di CO 2. Per evitare di superare il budget, la neutralità del carbonio dovrebbe essere raggiunta tra il 2055 e il 2070, il che significa che le emissioni annuali di CO 2 di origine antropica dovrebbero raggiungere lo zero netto su scala globale; ciò implicherebbe che le rimanenti emissioni siano compensate dall’assorbimento o dalle emissioni “negative”. Per gli altri gas ad effetto serra, tra cui il metano, il protossido di azoto e gli idrofluorocarburi, il totale delle emissioni globali dovrà ridursi allo zero netto tra il 2080 e il 2100.