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Umbria: approvato il progetto per mappare il radon

Grazie alla mappatura di 1600 punti differenti sull'intero territorio regionale, sarà possibile prevedere i numerosi rischi di questo pericoloso e cancerogeno gas radioattivo

(Rinnovabili.it) – Uno dei gas naturali più pericolosi e radioattivi, inserito dall’Organizzazione Mondiale della sanità  tra i principali agenti cancerogeni conosciuti, è il radon. Grazie ad una recente proposta dell’Assessore all’ambiente Silvano Rometti, è stato approvato dalla Giunta regionale dell’Umbria, un progetto per la mappatura delle aree ad elevato rischio radon dell’intera Regione.

 

“Una base fondamentale per individuare in maniera ancora più mirata le misure di prevenzione e di risanamento delle zone e degli edifici più esposti ai rischi, sia ambientali sia sotto l’aspetto della salute, che derivano dall’esposizione al radon – ha affermato l’assessore – e che non possono prescindere da una mappatura, un attento monitoraggio del territorio e un’adeguata informazione ai cittadini”.

 

Al momento si tratta solo di un progetto di massima, predisposto dall’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente, che prevede la mappatura di  un campione di 1300-1600 punti sull’intero territorio regionale, individuate tenendo conto delle caratteristiche geografiche, delle informazioni di carattere geologico, del rischio sismico, della densità di popolazione, e del diffuso utilizzo in Umbria del tufo come materiale da costruzione negli anni sessanta-settanta.

Il costo del progetto, che prevede la partecipazione della Regione Umbria, dell’Arpa e di esperti in materia, si aggirerà attorno ai 200 mila euro e inoltre grazie al coinvolgimento delle Amministrazioni comunali e al consenso dei privati cittadini, saranno scelti gli edifici in cui verranno installati i dosimetri per rilevare la concentrazione del radon indoor.

 

“Pur in mancanza di criteri comuni, che avrebbero dovuti essere indicati dalla commissione tecnica prevista dalla normativa nazionale – ha aggiunto Rometti – proseguendo nelle rilevazioni che in questi anni sono state attuate nel territorio regionale, abbiamo stabilito di avviare una campagna di misura, di durata annuale, seguendo la procedura piu’ idonea anche al fine della valutazione dei tempi e delle risorse necessarie, in modo da avere un quadro il piu’ puntuale possibile della distribuzione della concentrazione di radon”.