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#versoParigi2015, la piazza per il dibattito sul clima

L’ultima occasione utile

 

Il cambiamento climatico è la più grave minaccia che l’umanità abbia mai affrontato.

Per limitare l’aumento delle temperature globali ben al di sotto di 2 gradi, sappiamo che la strada, l’unica, è di smettere di pompare gas serra in atmosfera: dobbiamo cambiare radicalmente modo di produrre e consumare energia, di muoversi, di mangiare. E invece le emissioni globali continuano a crescere.

Se questa tendenza non si inverte, e presto, il rischio di una catastrofe climatica diventerà molto alto. Per evitarlo dovremo lasciare nel sottosuolo gran parte delle risorse fossili: è la scommessa di quest’epoca, nella sua sconcertante semplicità.

Bisognerà agire in fretta, e tutti insieme, puntando a un futuro di qualità, basato sulle energie rinnovabili e l’uso efficiente dell’energia e delle risorse. Quel che manca è la capacità di visione e di leadership dei governi,  in un drammatico circolo vizioso di debolezza e furbizia che aumenta la sfiducia dei cittadini. Anche se qualche timido segnale di cambiamento c’è, siamo ancora assai lontani da un accordo globale. Da oggi alla Conferenza di Parigi dovremo far di tutto per crearne le condizioni di un radicale cambiamento.

E’ forse l’ultima occasione utile.

In questo quadro la piattaforma #versoParigi2015 rappresenta uno spazio informativo prezioso, dove far finalmente incontrare tutti gli attori coinvolti nel dibattito sul clima, ma soprattutto servirà a mobilitare i cittadini sull’importanza del raggiungimento di un accordo globale ambizioso e giusto nella prossima conferenza di Parigi. La sua potenzialità è ancor più grande in quanto questo progetto è stato condiviso, in via preliminare, dalle tre principali associazioni ambientaliste: Greenpeace, Legambiente e WWF che con entusiasmo ed impegno contribuiranno al dibattito. In altre parole #versoParigi2015 cercherà non solo di costruire “un serbatoio di riflessioni e di contenuti” da mettere a disposizione del lavoro preparativo alla Conferenza francese, ma cercherà anche di avvicinare il grande pubblico a quelle che, ancora per molti, sono solo tematiche astratte. Insomma vogliamo provare a contribuire concretamente al sostegno dell’accordo globale sul clima, alla cultura del mondo a emissioni zero e della solidarietà tra le persone e gli Stati: maggiore sarà la conoscenza e la coscienza, più difficile sarà per tutti fuggire dalle proprie responsabilità.

A tal fine è importante che il governo italiano, al prossimo consiglio europeo che si terrà a Bruxelles il 23 e 24 ottobre, lavori ad un accordo politico sul pacchetto clima-energia 2030, in grado di consentire all’Europa di giocare un ruolo di leadership nei negoziati da qui a Parigi.

E’ necessario che l’Europa si impegni a ridurre le emissioni di gas serra di almeno il 55% entro il 2030 e a tal fine sono indispensabili anche target vincolanti per efficienza energetica (almeno al 40%) e fonti rinnovabili (almeno al 45%).

Purtroppo, ad ora, il governo italiano latita e questo non è un buon biglietto da visita in vista di Parigi.

 

 

di Pippo Onufrio (Greenpeace), Vittorio Cogliati Dezza (Legambiente), Mariagrazia Midulla (WWF), Mauro Spagnolo  (Rinnovabili.it)