(Rinnovabili.it) – Nel tentativo di dare un taglio agli enormi costi di smaltimento dei rifiuti nucleari, la Gran Bretagna sta pensando di trasformare una delle voci del problema in soluzione. Un programma pilota lanciato dall’Agenzia spaziale europea ha dimostrato che le batterie impiegate nelle missioni aerospaziali potrebbero essere realizzate impiegando americio-24, un elemento metallico radioattivo e sintetico ottenuto dal bombardando del plutonio con neutroni. Ecco perché un team del British National Nuclear Laboratory ha deciso di prelevare dal Sellafield, un impianto di ritrattamento del combustibile nucleare irraggiato nella contea di Cumbria, una certa quantità di americio-241 ottenuto dal plutonio, e dirottarlo verso un percorso fino ad oggi ancora poco battuto.
Ogni batteria nucleare avrebbe bisogno di circa 5 kg di materiale, il che significherebbe la Gran Bretagna potrebbe fornire tutta la quantità necessaria all’ESA per il prossimo futuro (l’impianto di Sellafield è in teoria dovrebbe ospitare circa 100 tonnellate di rifiuti di plutonio, scarto della produzione delle armi nucleari). Le batterie realizzate con l’Americio potrebbe venir impiegate per sostenere le missioni su altri pianeti e altri progetti esplorativi, ma anche per alimentare apparecchiature subacquee.