Aumentando i target di riduzione del consumo investendo nell'efficienza energetica si potrebbe stimolare l'economia dell'Uk, lo rivela un nuovo studio
(Rinnovabili.it) – Servono obiettivi energetici e climatici più ambiziosi per dare all’economia del Regno Unito la forza di ripartire. Questo quanto contenuto in un nuovo studio nel quale si invitano i responsabili a ridurre il consumo energetico fissando nuovi obiettivi al 2030.
Per cambiare le sorti del paese, mette in evidenza il documento, bisognerebbe puntare a tagliare del 40% l’impiego di energia entro il 2030 aumentando i livelli di efficienza energetica aiutando così il PIL del Regno Unito e mettendo a disposizione circa 40mila nuovi posti di lavoro. Impegnare le forze del paese per ottenere una riduzione dei consumi del 30% significherebbe ottenre solo 13mila nuovi impieghi e rilanciare l’economia con 17,3 nuovi milioni di sterline contro i 62 del nuovo obiettivo proposto, contenuto nel rapporto pubblicato dallo studio di consulenza indipendente Cambridge Econometrics.
“I vantaggi dell’efficienza energetica sono impressionanti e dobbiamo essere ambiziosi”, ha detto Brook Riley, un portavoce per Friends of the Earth. “I guadagni in termini di PIL sono tre volte superiori con un obiettivo di riduzione del 40 per cento rispetto al 30 per cento. E’ significativo che i paesi che sono stati più duramente colpiti dalla crisi finanziaria -. Grecia, Portogallo, Irlanda – sono tra i più forti sostenitori dell’andare avanti secondo le proprie possibilità”.
I Ministri dell’energia e dell’ambiente dell’UE si riuniscono oggi a Milano per discutere gli obiettivi di efficienza energetica come parte di un pacchetto più ampio di obiettivi climatici ed energetici per il 2030, che comprende attualmente la promozione delle energie rinnovabili per una quota del 27 per cento del mercato e di ridurre le emissioni di gas serra del 40 per cento.
Obiettivi poco ambiziosi renderanno ancora più complicato raggiungere la decarbonizzazione dell’80-95% voluta per il 2050, hanno messo in evidenza gli analisti ricordando però che “Ci sono rischi nel promuovere un obiettivo troppo ambizioso per l’efficienza energetica in quanto i costi aumentano più velocemente dei benefici”.