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Shopper: tassati o vietati in Ue non sono graditi

Riconoscendo il successo della norma che in Italia vieta la diffusione delle buste in plastica arriva dall'Ue la decisione di lasciare agli stati la possibilità di decidere se vietare o tassare la distribuzione di shopper riutilizzabili

shopper(Rinnovabili.it) – E’ arrivato ieri in serata il via libera della Commissione Ambiente del Parlamento Europeo alla Legge sugli shopper dell’Italia, risalente al 4 novembre 2013.

Riconoscendo la possibilità di affrontare il problema utilizzando strade differenti a seconda dei paesi l’Italia ha ottenuto il via libera a continuare ad utilizzare la propria strategia con lo scopo di ridurre dell’50% entro il 2017 e dell’80% entro il 2019 la diffusione degli shopper.

Per facilitare la diffusione dei sacchetti biodegradabili è previsto dalla legge che i sacchetti riutilizzabili non costino meno dei sacchi usa e getta, come ad esempio accade in Irlanda, dove per raggiungere gli obiettivi viene applicata alla vendita degli shopper una tassa di 22 centesimi, soglia sotto la quale non può scendere il prezzo della vendita delle buste.

La norma italiana fino ad oggi ha fatto raggiungere ottimi risultati trasformando quello che prima era un rifiuto da conferire in discarica in un prodotto che rientra nella categoria “organico”. La legge ha inoltre portato alla riduzione del consumo delle buste usa e getta da circa 180.000 tonnellate del 2010 a circa 90.000 del 2013 con una riduzione del 50% che inoltre ha migliorato la qualità e la quantità del rifiuto organico.

 

“Questo caso italiano di bioeconomia trae la sua origine dalla evoluzione della ricerca e innovazione del settore delle bioplastiche biodegradabili da un lato e dallo sviluppo virtuoso della filiera del compost di qualità – da rifiuto municipale raccolto in modo differenziato – dall’altro. Le connessioni tra questi due sviluppi, verificatesi negli anni, hanno messo in moto una serie di comportamenti virtuosi e di iniziative di collaborazione tra svariati interlocutori (imprese, istituzioni, enti di ricerca, associazioni di settore, società di consulenza ed enti regionali ) generando un tessuto connettivo ideale per promuovere un cambiamento di modello di sviluppo con al centro l’uso efficiente delle risorse“, ha dichiarato Catia Bastioli, Amministratore Delegato di Novamont.

 

Appresa la notizia anche Legambiente ha commentato definendo il riconoscimento importante per l’Italia e per l’impegno dimostrato, esempio per tutti gli stati membri.

 

“Ben venga la direttiva europea sugli shopper di plastica, votata dalla Commissione Ambiente del Parlamento Europeo, che prevede la possibilità di tassare o di mettere al bando gli shopper tradizionali come previsto nell’esperienza italiana. Si tratta finalmente di una buona notizia per l’ambiente in Europa e un riconoscimento importante per l’Italia e la sua legge che mette al bando le buste di plastica. Ora una delle priorità da seguire sarà quella di aggredire in maniera definitiva l’usa e getta, risolvere il problema dei sacchetti illegali ancora troppo diffusi e promuovere le filiere delle produzione industriali innovative e rispettose dell’ambiente come ha fatto in questi anni l’Italia, che tra l’altro è diventata un esempio e ha fatto scuola in Europa per la riduzione dell’uso degli shopper inquinanti usa e getta, per la lotta all’inquinamento marino da plastica e per l’uso dei sacchetti compostabili per la raccolta differenziata per l’uso domestico”, dichiara Stefano Ciafani vicepresidente di Legambiente.