(Rinnovabili.it) – Un nuovo programma europeo di osservazione sarà in grado di creare 83mila nuovi posti di lavoro entro il 2030. Si tratta di GMES, Global Monitoring for Environment and Security, e a darne l’annuncio ieri è stato il vicepresidente della Commissione europea Antonio Tajani nel corso della conferenza londinese “European Space Solutions”, un’iniziativa della Commissione europea ospitata dall’Agenzia spaziale del Regno Unito. Obiettivo primario dell’iniziativa è fornire servizi di informazione che diano accesso a dati precisi in diversi settori dell’ambiente e della sicurezza ambientale, su misura per le esigenze dell’utente e utili per la definizione di nuove politiche di sostegno.
Dai primi dati emerge che il GMES stimolerà la crescita economica e l’occupazione in diversi settori industriali portando alla creazione e al mantenimento di circa 20mila nuovi posti di lavoro diretti in Europa che potrebbero portare ad un flusso economico ancora più ampio in grado di determinare la crescita del numero degli impieghi portandoli fino a 63 000 posti di lavoro indiretti entro il 2030.
Secondo Tajani inoltre lo studio dimostra “che gli obiettivi ecologici ed economici possono essere reciprocamente vantaggiosi, in altre parole, la sostenibilità ambientale e la gestione delle risorse naturali sono in grado di promuovere lo sviluppo economico. La relazione GMES conferma che la politica spaziale europea avrà un impatto significativo sulla crescita economica e sulla creazione di posti di lavoro. Applicazioni spaziali europee consentiranno anche di accrescere l’innovazione e creare e mantenere la produzione industriale in Europa. “
GMES si occuperà quindi di monitorare costantemente lo stato di salute del pianeta e quindi del territorio, del mare e dell’atmosfera provvedendo anche a migliorare la sicurezza per i cittadini e fungendo al contempo da driver di crescita per l’economia del continente.