(Rinnovabili.it) – Analizzando i registri degli Stati Membri è emerso che nello scorso anno le emissioni di gas serra provenienti dagli oltre 12mila impianti che aderiscono al sistema ETS sono diminuite di oltre il 2%. A partecipare allo schema sono le centrali e gli impianti di produzione presenti nei 27 stati dell’Unione oltre che in Norvegia e nel Liechtenstein. Come ogni anno rientrano nei conteggi anche le emissioni delle compagnie aeree, che da gennaio però hanno un sistema di scambio delle emissioni dedicato.
“Malgrado la progressiva ripresa economica, nel 2011 le emissioni nell’ambito dell’ETS sono diminuite di oltre il 2%, il che dimostra che il sistema sta determinando una riduzione delle emissioni in maniera efficace rispetto ai costi. Questa riduzione dimostra anche che il sistema ETS è ancora la chiave per una crescita a basse emissioni di carbonio in Europa. Tuttavia, le quote inutilizzate sono in aumento. La Commissione, come annunciato il mese scorso, sta riesaminando il profilo temporale delle aste della fase 3 al fine di ridurre il numero di quote messo all’asta nei primi anni di questa fase” ha dichiarato il commissario europeo dell’Azione per il clima Connie Hedegaard.
Nonostante la ripresa economica che ha caratterizzato il 2011, quindi, le emissioni inquinati sono scese rispetto all’anno precedente, toccandoquota 1 889 miliardi di tonnellate di CO2 equivalente.
Buona la risposta degli aderenti all’ETS: è infatti inferiore all’1% la percentuale delle aziende aderenti che non ha consegnato i dati relativi alle emissioni inquinanti entro la scadenza fissata al 30 aprile scorso.