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Ue: l’economia blu come rimedio anti crisi

(Rinnovabili.it) – La crisi economica va sconfitta, ma per combattere efficamente bisogna che a partecipare siano tutti i settori dell’economia. Per questo la Commissione europea ha elencato oggi i principi di una nuova strategia a favore della crescita blu, contenente indicazioni per la crescita economica e lo sviluppo sostenibile del settore marino e marittimo. Entrambi i settori in totale forniscono posti di lavoro per 5,4 milioni di persone per un valore aggiunto complessivo di circa 500 miliardi di euro. Per far sì che la crescita sia costante però è necessario rimuovere gli ostacoli che al momento frenano l’espansione dei settori: è quindi necessario investire in ricerca e innovazione, incoraggiando soluzioni e progetti intelligenti nel pieno rispetto dell’ambiente marino e della biodiversità, unica fonte della vera ricchezza.

Mentre i settori marini e marittimi tradizionali continueranno a crescere i settori emergenti daranno le soddisfazioni maggiori: spazio quindi all’energia rinnovabile ottenuta dallo sfruttamento di maree e onde e alla tecnologia blu, comparti in grado di mettere a disposizione nuova ricchezza e nuovi posti di lavoro. La Commissaria per gli affari marittimi e la pesca Maria Damanaki ha dichiarato: “Tutte le parti dell’economia europea sono essenziali per permetterci di attraversare questo difficile periodo. L’”economia blu” presenta opportunità per una crescita economica sostenibile nei settori marini e marittimi già affermati e in quelli emergenti. Innovazione, spirito di intrapresa e dinamismo caratterizzano questi settori dell’economia europea. La “Crescita blu” comporta il coinvolgimento di tutti, a partire dalle istituzioni e gli Stati membri, alle regioni e le PMI, per lavorare assieme al fine di superare le sfide esistenti e assicurare l’utilizzo più produttivo e sostenibile di quanto offrono i nostri mari e le nostre coste.”

Grazie all’approvazione dell’odierna comunicazione i settori citati, che insieme danno vita a quella che viene definita Economia Blu, entreranno a far parte  dell’agenda di Stati membri, regioni, imprese e società civile.

 

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