(Rinnovabili.it) – Un nuovo ambizioso progetto europeo punta ad ottenere un nuovo pacchetto normativo con l’obiettivo di fissare nuovi standard di riciclo e di riuso per i rifiuti elettronici che arrivino a toccare l’85%.
L’UE è quindi pronta per una profonda revisione delle norme sull’eWaste, visto che ieri il Comitato ambiente del Parlamento europeo ha votato all’unanimità a favore di un nuovo pacchetto di norme volte ad aumentare i tassi di riciclaggio dei prodotti elettrici ed elettronici, guardando con biasimo a tutte quelle società colpevoli di aver esportato illegalmente i rifiuti verso i paesi in via di sviluppo pur di non rispettare gli standard di regolamentazione. Il Comitato ha votato, esprimendosi con un solo voto contrario, cinque astensioni e 52 voti a favore, sulle modifiche presentate a carico del Waste Electrical and Electronic Equipment (WEEE) Directive, stabilendo obiettivi più impegnativi per la raccolta degli eWaste e inasprendo gli obblighi per i rivenditori e i produttori di apparecchiature elettroniche.
Nel nuovo pacchetto l’obiettivo di raccolta del 65% del totale immesso sul mercato è stato fissato per la maggior parte dei paesi europei al 2020, con necessità di adeguamento allo standard dell’85% entro il 2022, anche se molti dei parlamentari presenti ieri alle votazioni hanno fatto esplicita richiesta affinché l’obiettivo più ambizioso entri in vigore già dal 2016. “La raccolta e il riciclaggio dei rifiuti elettronici rappresentano un bene per l’ambiente e un bene per l’economia”, ha dichiarato il relatore Karl-Heinz Florenz. “Gli obiettivi del Parlamento, ambiziosi ma raggiungibili, aiuteranno a recuperare preziose materie prime e a ridurre il flusso dei rifiuti elettronici nelle discariche, negli inceneritori e nei paesi in via di sviluppo”. Le nuove proposte comprendono anche un obiettivo separato, progettato per incoraggiare il riutilizzo di almeno il cinque per cento dei vecchi computer e telefoni cellulari che vengono raccolti. Le riforme verranno votate definitivamente al Parlamento europeo all’inizio del prossimo anno durante i negoziati formali con il Consiglio Europeo progettato appositamente per mettere a punto i cambiamenti studiati per la direttiva sui RAEE.