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UE: la bioeconomia e il contributo ceco

(Rinnovabili.it) – La bioeconomia sostenibile europea è stata protagonista di una conferenza tenuta dall’Ufficio di collegamento ceco per la ricerca e lo sviluppo (R&S) e la Rappresentanza permanente della Repubblica ceca presso l’Unione europea. La bioeconomia, spiegata dagli esperti, è un’economia che utilizza risorse biologiche terrestri e marine, ma anche rifiuti per la produzione di alimenti a mangimi nonché per la produzione industriale di energia o, come sintetizzato dal vice rappresentante permanente della Repubblica ceca all’UE, Jakub Durr, rappresenta “il settore alimentare, l’agricoltura sostenibile, le foreste e la pesca”. L’incontro è stato utile per chiarire lo stato dell’arte dopo il lancio del piano di azione per la bioeconomia della Commissione europea, presentato a febbraio scorso, e per presentare il lavoro svolto dai vari istituti di ricerca Cechi concentrati per portare l’economia europea verso un utilizzo più ampio e più sostenibile delle risorse.

“Sprechiamo e sfruttiamo eccessivamente,” ha detto Maive Rute, direttrice della Direzione “Biotecnologie, agricoltura, alimentazione” della Direzione generale per la ricerca e l’innovazione. “Per esempio, in Francia l’agricoltura rappresenta il 18% dell’inquinamento dell’acqua e genera 1 milione di euro di costi extra di acqua imbottigliata per la popolazione.”Durante l’incontro sono stati inoltre presentati i risultati di alcuni dei progetti condotti con il sostegno del Settimo programma quadro. Tra questi MOBITAG (“Building up modern biotechnologies for agriculture”), che ha ricevuto quasi 1 milione di euro in finanziamenti nell’ambito del tema “Capacità” del 7° PQ, che si è distinto per aver potenziato la ricerca presso l’ASCR, l’Accademia delle scienze della Repubblica ceca, permettendo lo sviluppo e l’impiego di nuove per lo sfruttamento di composti naturali, la transgenosi e gli aspetti riguardanti la sicurezza degli organismi geneticamente modificati (OGM). Incentrato invece sul soluzioni a lungo termine per il monitoraggio degli inquinanti organici persistenti, composti perfluorinati, pesticidi, farmaci veterinari (coccidiostatici, antibiotici), metalli pesanti e biotossine (alcaloidi, tossine marine, micotossine) in prodotti ad alto rischio come pesce e mangime per pesci il progetto CONFFIDENCE (“Contaminants in food and feed: inexpensive detection for control of exposure”), finanziato con 6 milioni di euro. A conclusione dell’evento la certezza che una bioeconomia sostenibile possa diventare una delle basi solide per ottenere una conciliazione tra la richiesta di una agricoltura e di una pesca sostenibili con il bisogno di sicurezza alimentare e di un uso razionale delle risorse in modo da assicurare allo stesso tempo lo sviluppo industrial e la salvaguardia dell’ambiente.

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