Standard ancora più rigidi per le case automobilistiche produrrebbero come risultato un aumento del PIL di circa il 12 miliardi di euro
(Rinnovabili.it) – Le norme Ue sull’efficienza dei nuovi veicoli stanno facendo parlare di sé. Saranno di sicuro stimolo per l’economia afferma uno studio che ha valutato l’impatto delle nuove norme che regolano le emissioni massime di inquinanti dei nuovi mezzi immessi sul mercato, e i numeri sono da record: sono previsti infatti 9 miliardi di flusso economico legato a nuovi posti di lavoro e 36 miliardi di risparmio in costi di carburante entro il 2030.
Bruxelles sta attualmente valutando un obiettivo di 95 grammi di CO2 per chilometro percorso per le nuove macchine prodotte dal 2020, che seguiranno gli standard di 130 g/km previsti per il 2015 mentre i target fissati per i van si fermano a 147 g/km entro la fine del decennio. Ma il panorama europeo da questo punto di vista risulta virtuoso. Sono già numerose le case automobilistiche che hanno superato l’obiettivo 130 g/km, spingendo così l’Ue a pensare nuovi obiettivi, ancora più ambiziosi, che sarebbero di sicuro stimolo all’economia e alla crescita del numero di nuovi posti di lavoro nel settore con un guadagno sicuro anche in termini di qualità dell’aria.
Il documento rivela inoltre che nel periodo 2010-2030 è previsto un netto calo delle emissioni: -24% per le automobili e -13% per i furgoni come risultato dei nuovi standard che potrebbero portare ad un taglio complessivo delle emissioni quantificato in 422 milioni di tonnellate nell’intero periodo.
Aumentando l’efficienza dei veicoli scenderanno anche i consumi di carburante, e di conseguenza sarà minore la necessità di importazioni da altre nazioni con un risparmio annuo, che l’Ue ha calcolato in 27 miliardi dal 2020 al 2025 e di 36 mld fino al 2030.
Greg Archer, programme manager del gruppo Transport and Environment, ha dichiarato che un obiettivo i 80g/km farebbe risparmiare ai consumatori un supplemento di 150 euro all’anno, oltre alle proiezioni di 500 euro di risparmio, aggiungendo che fissare un obiettivo di 60g/km entro il 2025 potrebbe mantenere alta la pressione sui produttori intenzionati a passare ad un settore trasporti a basse emissioni di carbonio.