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UE: i mari hanno bisogno di nuove regole

(Rinnovabili.it) – Obiettivi condivisi per migliorare le condizioni di salute di oceani e specie viventi che vi abitano ma anche per garantire un settore pesca prospero e sostenibile in grado di stimolare e mantenere viva l’economia delle comunità costiere.

Riconoscendo l’importanza della collaborazione delle parti e della definizione di obiettivi sempre più ambiziosi il Commissario europeo per gli Affari marittimi e la pesca Maria Damanaki e il sottosegretario al Commercio degli Stati Uniti per gli oceani e atmosfera, Jane Lubchenco, hanno ribadito oggi la necessità di mettere in atto politiche e pratiche che favoriscano la sostenibilità a lungo termine e la prosperità.

“Siamo qui oggi a riconoscere i progressi finora compiuti per la ricostruzione della pesca sostenibile, per promuovere lo sviluppo sostenibile dell’acquacoltura e la lotta contro la pesca pirata (chiamata anche illegale, non dichiarata e non regolamentata). Riconosciamo l’importanza di una forte cooperazione internazionale per realizzare una pesca sostenibile e legale su scala globale”.

Durante l’incontro il Commissario e il Ministro hanno inoltre individuato gli strumenti più efficaci per la ricostruzione e il mantenimento di un settore adatto a soddisfare i bisogni del commercio nel rispetto dell’ambiente. Si tratta di un approccio di precauzione, basato su: la conoscenza dell’ecosistema e quindi su una gestione idonea della pesca; partenariati per lo sviluppo di nuove strategie che migliorando i profitti di settore non danneggino lo sviluppo e la prosperità delle acque; misure per combattere la pesca pirata e di pratiche di acquacoltura sostenibile che soddisfino la domanda di pesce.

Ma mentre gli Stati Uniti sono da tempo impegnati nella salvaguardia della pesca e della prosperità delle acque anche attraverso una rigida regolamentazione che limita la cattura annuale di pesce per evitare il sovrasfruttamento, l’Europa sta procedendo adesso ad una completa revisione della politica per la gestione della pesca in modo da ricostituire gli stock ittici per garantire  il ripopolamento delle specie.

“Adottando regole simili a quelle degli Stati Uniti – ha affermato la Damanaki – si invertirà il declino del settore ristabilendone gli equilibri”.

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