L'Unione europea ha dato il via libera ai due progetti di monitoraggio dei gas serra. Il bilancio dei dati servirà per organizzare politiche di salvaguardia ambientale
Il coordinatore del progetto AMITRAN, Gerdien Klunder dell’Organizzazione olandese di ricerca scientifica applicata (TNO), ha presentato il progetto dichiarando: “Gli STI sono un campo in rapida crescita nell’ambito del quale ci sono numerose tecnologie e applicazioni in corso di sviluppo e diverse già presenti sul mercato. Nonostante ciò, non c’è una metodologia sistematica che permetta agli scienziati di fare una stima delle potenziali emissioni di CO2 che l’uso di queste tecnologie potrebbe ridurre, e queste informazioni sono molto importanti per chi prende le decisioni, per esempio, nel contesto degli accordi sui cambiamenti climatici.”
Al termine del progetto sarà quindi possibile ottenere una lista dei punti fondamentali che serviranno da riferimento per la definizione di nuovi progetti partendo dalla conoscenza dei sistemi SIT come mezzo di riduzione delle emissioni inquinanti a carico del settore che si interessa dei trasporti dei passeggeri, trasporto stradale, navale e ferroviario.
Il secondo progetto si occuperà invece di valutare le emissioni di metano e di azoto. Battezzato INGOS (Integrated non-CO2 greenhouse gas observation system”) il progetto è finanziato con 8 milioni di euro dal 7° Programma Quadro e vanta la collaborazione di Belgio, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Italia, Norvegia, Paesi Bassi, Polonia, Spagna, Svezia, Svizzera, Regno Unito e Ungheria.