Le maggiori diminuzioni a Cipro (-14,7%), Romania (-14,6%), Slovenia (-12,0%), Spagna (-12,6%). In Italia il solo un meno 6,6%
(Rinnovabili.it) – Nel 2013 , le emissioni di CO2 legate al settore energetico della UE-28 sono diminuite. Lo rivelano oggi le stime preliminari pubblicate dal Eurostat, riportando un calo su base annuale, ovvero dal 2012 al 2013, del 2,5 %. Secondo i dati dell’Ufficio Statistico dell’Unione Europea, si confermerebbe così un trend di riduzione iniziato già nel 2012, quando si era registrato un calo dell’anidride carbonica rilasciata dalla combustione di combustibili fossili del 1,6% rispetto al 2011.
La contrazione è influenzata da diversi fattori, individuati dall’Ufficio in: condizioni climatiche, crescita economica, dimensioni della popolazione, trasporti e attività industriale. Per capire l’andamento emissivo vanno però prese in considerazione le varie iniziative di efficienza energetica messe in campo per ridurre le emissioni ad effetto serra, senza contare che le importazioni e le esportazioni di prodotti energetici hanno un impatto a livello di contabilizzazione della CO2, solo nel paese in cui vengono bruciati i combustibili fossili.
Nel dettaglio le emissioni di CO2 sono diminuite in ventidue Stati membri lo scorso anno.
Il Paese con il più alto livello di emissioni di CO2 in termini assoluti è stata la Germania ( 760 milioni di tonnellate ), seguita dal Regno Unito (455 milioni di tonnellate), Francia (346 milioni di tonnellate), l’Italia (342 milioni di tonnellate), Polonia (290 milioni di tonnellate), Spagna (224 milioni di tonnellate) e Paesi Bassi (162 milioni di tonnellate).
Questi sette Stati membri rappresentano insieme il 77 % delle emissioni totali della EU28. Eurostat stima che nel 2012-2013 le emissioni di CO2 prodotte dai combustibili fossili siano diminuite in quasi tutti gli Stati membri ad eccezione della Danimarca ( +6,8 % ), Estonia (+4,4 % ), Portogallo ( +3,6 % ), Germania ( +2,0 % ), Francia ( +0,6 % ) e Polonia ( +0,3 % ) . Le maggiori diminuzioni sono state registrate a Cipro ( -14,7 % ), Romania ( -14,6 % ), Spagna (-12,6 % ), Slovenia ( -12,0% ), Bulgaria e Grecia (entrambe -10,2%).