Rinnovabili

“U mari nun si spirtusa”, parola di Greenpeace

(Rinnovabili.it) – È questo lo slogan con cui Greenpeace ha dato il via al tour siciliano, organizzato per scongiurare le perforazioni petrolifere in uno dei punti più ricchi di biodiversità del Mediterraneo: il Canale di Sicilia. Gli attivisti dell’associazione ambientalista hanno infatti lanciato un appello per scongiurare le 29 richieste di ricerca di petrolio (di cui 11 già autorizzate) avanzate dai petrolieri e per far toccare con mano ai cittadini gli effetti che un eventuale sversamento di petrolio in mare potrebbe provocare hanno dato vita a una simulazione davanti alla spiaggia di Mondello. Oltre al rapporto “Meglio l’oro blu dell’oro nero”, presentato in concomitanza dell’inizio del tour, sull’entità della minaccia e dei rischi si è espressa personalmente anche la responsabile della campagna mare di Greenpeace, Giorgia Monti. «I rischi creati dalle perforazioni off-shore – ha spiegato – sono inaccettabili per l’ambiente, per l’economia e per il benessere delle comunità che vivono sulla costa. Non possiamo permetterci un secondo “Golfo del Messico” nel cuore del nostro Mediterraneo». Ed è proprio da questo contesto che l’associazione ha ritenuto fondamentale coinvolgere gli amministratori locali e tutti i cittadini siciliani affinché sostengano l’appello per fermare questa vera e propria corsa al petrolio.

Temibili anche i rischi nel caso in cui le richieste venissero approvate: oltre agli evidenti danni ambientali, la Deepwater Horizon ha stimato in 18 miliardi di euro i danni al settore turistico e a quello della pesca, quest’ultimo da solo motore del 17% dei ricavi nazionali di settore. La barca a vela di Greenpeace continuerà il tour con una fattiva campagna di sensibilizzazione che, in soli 4 giorni dal suo inizio, è già riuscita a far sottoscrivere l’appello a 17 Comuni. Tutti i cittadini, invece, potranno aderire alla petizione e seguire tutti i dettagli del tour sul sito web www.notrivelletour.org.

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