I manifestanti si sono imbarcati verso una delle piattaforme installate a pochi km dalla costa per manifestare la propria contrarietà alle operazioni di estrazione di petrolio
Per la responsabile campagna mare di Greenpeace, Giorgia Monti, si tratta di un vero e proprio assedio che le nostre coste stanno subendo da parte dei petrolieri, al quale è necessario che i governi locali si oppongano con forza. «Estrarre petrolio – ha commentato la Monti – conviene solo alle compagnie petrolifere che in Italia pagano tasse tra le più basse al mondo. A rimetterci i cittadini: l’estrazione di petrolio mette infatti a rischio le economie locali quali il turismo e la pesca. In un momento di crisi economica come questo, questa politica è inammissibile». Stando ai dati diffusi da Greenpeace, ad oggi, oltre alle 29 richieste di ricerca di petrolio nell’area (di cui 11 autorizzate), il Governo ne avrebbe rimesse in gioco altre 8. Una situazione sulla quale il Ministero dell’Ambiente ancora non ha dato una risposta.