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Tutelare i grandi fiumi, il “sistema nervoso” dell’ambiente

Si è aperto oggi a Roma il Vertice Internazionale "Acqua e clima: Incontro dei grandi fiumi del Mondo". Tra gli obiettivi, portare la questione idrica sul tavolo della COP23 di Bonn

grandi fiumi

 

Si apre il Summit Acqua e clima: Incontro dei grandi fiumi del Mondo

(Rinnovabili.it) – “I grandi fiumi sono il ‘sistema nervoso’ dell’ambiente, la rete di distribuzione della risorsa naturale più preziosa, l’acqua dolce, di cui i grandi laghi sono il serbatoio collettivo dell’umanità”. Così il ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti ha aperto oggi a Roma il Vertice Internazionale “Acqua e clima: Incontro dei grandi fiumi del Mondo” , una tre giorni d’alto livello che riunisce per la prima volta allo stesso tavolo i responsabili dei bacini fluviali, transfrontalieri e lacustri più rappresentativi e più grandi del mondo.

 

L’obiettivo è quello di dar vita ad un confronto ragionato assieme a organismi internazionali di settore, università, centri di ricerca, imprese, istituti bancari e ONG e capitalizzare le varie esperienze e know how in una strategia condivisa per tutelare una delle prime vittime del cambiamento climatico: l’acqua.

Non solo. Il vertice, organizzato dal Minambiente in collaborazione con l’UNECE, la Rete Internazionale degli Organismi di Bacino, l’Alleanza Mondiale per l’Acqua e il Clima, e l’Unesco, ha anche il compito di preparare il terreno per la prossima COP dell’Unfccc, dalle cui stanze la questione idrica è stata fino ad oggi esclusa.

 

Crisi idrica e cambiamenti climatici

Le evidenze dei danni climatici su fiumi, laghi e bacini idrici in generale impongono alla comunità mondiale di dare un nuovo peso ai problemi dell’oro blu. Il 5° rapporto del Gruppo Intergovernativo degli Esperti sull’evoluzione del clima – GIEC ha finalmente messo nero su bianco come i cambiamenti climatici stiano avendo un forte impatto sulla disponibilità di acqua dolce. Oggi circa 1,1 miliardi di persone in tutto il mondo non hanno accesso all’acqua ed è stato stimato che per ogni incremento di 1°C della temperatura terrestre, un ulteriore 7% della popolazione mondiale vedrebbe ridursi del 20% le proprie risorse.

 

Fiumi, laghi e acquiferi si stanno asciugando o diventano troppo inquinati per poter essere usati. Più della metà delle zone umide del mondo sono scomparse mentre l’agricoltura continua a consumarne quantitativi che non hanno uguali in altri settore e a sprecarne gran parte per colpa di diverse inefficienze. Il cambiamento climatico sta modificando i modelli idrici e meteorologici in tutto il mondo, causando carenze e siccità in alcune aree e inondazioni in altri.

 

>>Leggi anche Acqua morta: i 10 fiumi più inquinati del mondo<<

 

L’Italia è un ottimo esempio di quanto sta accadendo, come ha sottolineato lo stesso Galletti: durante l’anno in corso, ad una siccità devastante si accompagnate vere e proprie bombe d’acqua, segnando in maniera particolare questo 2017. “Quello che accade in Italia  – ha aggiunto il Ministro – si ripropone su scala crescente nei bacini dei grandi fiumi. Territori sempre più vasti, a causa dell’innalzamento delle temperature e della conseguente desertificazione, non riescono più ad offrire alle popolazioni la possibilità di sostentamento che nei Paesi più poveri viene dall’uso della terra e dalle risorse anche alimentari che la terra può offrire”.

 

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Ecco perchè uno dei risultati del vertice sarà ottenere l’approvazione della “Dichiarazione di Roma”, documento in cui si affermi la unanime volontà di tutti i responsabili di vertice dei più grandi bacini idrici del mondo, affinché l’acqua entri di diritto nei negoziati della COP 23 di Bonn.

 

Il Summit romano proseguirà fino al 25 ottobre attraverso 4 sessioni nelle quali si incroceranno gli interventi di circa 100 tra rappresentanti di organismi internazionali, rappresentanti delle Commissioni di vertice di gestione dei grandi bacini fluviali e lacustri, rappresentanti delle imprese e delle principali istituzioni finanziarie (Fondo Monetario Internazionale, Banca Mondiale, BEI etc..), esperti, ricercatori e associazioni.   Inoltre,  alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella sarà presentata l’Alleanza delle Imprese italiane per l’Acqua e il Clima. Si tratta di un’iniziativa che raccoglie le più importanti imprese e associazioni di categoria italiane che lavorano nel settore idrico “impegnate non solo a fare business”  ma pronte a portare avanti una politica comune sulla gestione idrica sostenibile.