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Tutela marina, con ‘Victor Delta Lima’ sequestri per oltre 100 mln

Presentati i risultati dei 5 mesi della prima campagna nazionale di protezione ambientale. Galletti: “chi inquina non si senta al sicuro”

Tutela marina, con 'Victor Delta Lima' sequestri per oltre 100 mln

 

(Rinnovabili.it) – Oltre 3,6 milioni di mq d’aree demaniali e non e più 400mila tonnellate di rifiuti e materiali sottoposti a sequestro; 884 navi ispezionate di cui 35 bloccate in porto per gravi violazioni delle norme internazionali ambientali; 513 notizie di reato, 359 sequestri per un valore complessivo di oltre 100 milioni di euro a cui si aggiungono 368 sanzioni amministrative per oltre 3 milioni di euro. Questi i numeri da capogiro che contraddistinguono l’operazione “Victor Delta Lima”, la prima campagna nazionale di tutela ambientale  svolta negli ultimi sei mesi dal Corpo della Capitaneria di Porto.

 

I risultati dell’iniziativa sono stati presentati ieri mattina dal ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti e dal comandante generale della Capitaneria di Porto – Guardia Costiera Felicio Angrisano; risultati definiti “eccezionali” dallo stesso Galletti che non ha nascosto la sua impressione per uno dei dati emersi dall’Operazione “Victor Delta Lima”: le 600mila tonnellate di petrolio che ogni anno vengono disperse nel nostro mare attraverso il lavaggio delle cisterne. “Una situazione intollerabile, ecco perché voglio lanciare un messaggio chiaro: chi inquina il nostro mare da oggi non si senta più sicuro, perché lo perseguiremo con ogni mezzo. La priorità di questo ministero è la difesa del mare non abbiamo mai tollerato questi atteggiamenti dannosi, ma ancora di più da oggi perseguiremo chi inquina i nostri mari e deturpa le nostre coste”.

 

L’obiettivo principale della campagna, come sottolineato da Angrisano, è stato principalmente uno: “tolleranza zero” nei confronti dell’inquinamento marino, agendo non  solo attraverso la vigilanza sulle aree a particolare tutela ambientale e la  prevenzione dell’ inquinamento prodotto dalle navi ma anche contrastando quello proveniente da insediamenti produttivi, da aziende agro-zootecniche e dai depuratori mal funzionanti.