(Rinnovabili.it) – La biodiversità marina europea lotta quotidianamente per la sua salvezza. Ad oggi il 75% degli stock europei di pesce è sovra sfruttato e l’inquinamento delle acque non dà segni di tregua, che sia di tipo chimico che di tipo fisico, come nel caso, ad esempio della emissione di onde sonore connesse con l’esplorazione geologica. Per aiutare i governi della comunità europea nel raggiungimento del “buon stato ambientale” dei mari – obiettivo imposto da Bruxelles per il 2020 – un nutrito gruppo di ricercatori ha avviato il progetto DEVOTES (Development of innovative tools for understanding marine biodiversity and assessing good environmental status).
Lanciato formalmente a novembre del 2012, DEVOTES sta lavorando per mettere a punto strumenti all’avanguardia di monitoraggio e gestione della biodiversità marina. I 23 partner provenienti da 15 paesi europei e da Arabia Saudita e Ucraina insieme a quattro PMI e due osservatori statunitensi (EPA e NOAA) cercheranno di migliorare la comprensione delle relazioni tra le pressioni derivanti dalle attività umane e le influenze climatiche e dei loro effetti sugli ecosistemi marini. In questo senso è stato lanciato quasi un anno fa “DEVOTool”, software che consente agli scienziati di studiare la salute marina in diversi habitat misurando cambiamenti ed evoluzione nel tempo attraverso una serie di indicatori. Gli obiettivi del programma sono duplici: da un lato individuare i punti di forza e le eventuali lacune degli indicatori usati in Europa per capire dove è più urgente svilupparne di nuovi, dall’altro favorire il trasferimento di know-how tra i paesi e regioni marine.
“Il progetto – si legge su CORDIs – ha inoltre reso disponibile una banca dati con 844 voci riguardanti 210 specie distinte e 19 gruppi classificati dai principali abitanti nel Mar Baltico, Atlantico Nord Orientale, Mediterraneo, Mar Nero (mari regionali dell’UE) e Mare di Norvegia (mare non-UE). Vengono fornite informazioni dettagliate riguardanti il loro tipo, importanza, dimensione/abbondanza/distribuzione, habitat e regione”. Ultima tappa di DEVOTES – il progetto si concluderà ad ottobre 2016 – sarà quella di presentare un’applicazione che integri tutti i fattori sopra riportati e che permetta al mondo della ricerca ma anche ai responsabili politici di identificare ed affrontare più facilmente le minacce alla biodiversità marina di specifici ecosistemi.