Il rilascio di CO2 causato dalle attività di trivellazione e dal consumo di idrocarburi fossili estratti sulle terre pubbliche concesse dall'Amministrazione Trump sarebbe superiore a quanto prodotto dai 28 Stati Ue ogni anno.
In poco più di due anni, l’Amministrazione Trump ha concesso oltre 150 milioni di terre e acque pubbliche per nuove trivellazioni
(Rinnovabili.it) – Le emissioni causate dalle nuove concessioni per trivellazioni su terra ferma e offshore dell’Amministrazione Trump potrebbero essere superiori a quelle annue dei 28 Paesi membri dell’Unione europea: la stima arriva da un’elaborazione della Wilderness Society, un’organizzazione statunitense attiva nella protezione del suolo e delle aree naturali.
Secondo la Wilderness Society le attività di estrazione e di consumo dei combustibili fossili nelle terre aperte alle trivellazioni dall’insediamento dell’Amministrazione Trump (quindi negl’ultimi 2 anni e mezzo) potrebbero causare l’emissione di una quantità tra le 854 milioni e le 4,7 miliardi di tonnellate cubiche di diossido di carbonio, molto di più di quanto fatto registrare dall’intera Unione europea nel 2014, quando le emissioni dei 28 Paesi membri si fermarono a circa 4 miliardi di tonnellate cubiche.
L’Amministrazione guidata dal tycoon ha concesso oltre 150 milioni di ettari di terra e acque pubbliche per nuove trivellazioni in cerca di gas e petrolio ripartite in 3.899 parcellizzazioni, più di quanto messo a disposizione da qualsiasi altra Presidenza degli Stati Uniti.
La gran parte dei nuovi territori di trivellazione sono stati concessi in mare, nel Golfo del Messico (oltre 1,6 milioni di ettari); il Wyoming è lo Stato che ha visto più terre concesse alle attività estrattive da quando Trump guida gli USA con quasi 650 mila ettari di terreno e 1.647 lotti. Importante anche la percentuale di nuovi permessi in Alaska con oltre 100 mila ettari di territorio terrestre e oltre 30 mila ettari di acque concesse alle imprese d’estrazione.
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Secondo l’associazione ambientalista, il Governo federale starebbe deliberatamente evitando di tracciare con regolarità le emissioni causate dalle attività estrattive su suolo pubblico. In un precedente studio, la Wilderness Society aveva stimato che la produzione e il consumo di carburanti fossili su suolo pubblico fosse responsabile di oltre il 20% delle emissioni di gas serra statunitensi ogni anno.
“Queste scelte di concessioni hanno conseguenze significative a lungo termine sul clima e sulla nostra capacità di evitare le peggiori conseguenze del riscaldamento globale – scrivono gli esperti di Wilderness Society – Le emissioni da terreni pubblici dovrebbero essere ben al si sotto dei target di riduzione suggeriti dalla comunità scientifica, mentre le concessioni di quest’amministrazione stanno solo peggiorando il problema”.
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