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Trump celebra il funerale del Clean Power Plan di Obama

Oggi il presidente Usa firmerà l'ordine esecutivo battezzato Energy Independence: via libera a carbone e emissioni delle industrie, scure sulle agenzie federali e le loro politiche climatiche

Trump celebra il funerale del Clean Power Plan di Obama

 

(Rinnovabili.it) – Si chiamerà Energy Independence l’ordine esecutivo che ribalta completamente le politiche sul clima dell’amministrazione Obama. Dopo settimane di voci e attese, Trump lo firmerà entro la giornata di oggi. Un piano che, nelle intenzioni del presidente, promette di incentivare la crescita e aumentare i posti di lavoro senza danneggiare l’ambiente. Ma di ben altro parere è il vasto fronte dei contrari, che vi ravvisa piuttosto un colpo fatale alla leadership climatica degli Usa e il primo passo verso lo sganciamento di Washington dall’Accordo di Parigi. Il provvedimento ha una portata vasta. Viene smontato pezzo dopo pezzo il Clean Power Plan di Obama, che entro il 2030 prevedeva target di riduzione dei gas serra al 32% per il settore energetico e un incremento della quota nazionale di rinnovabili al 28%.

 

Trump celebra il funerale del Clean Power Plan di ObamaTrump darà mandato alle diverse Agenzie federali competenti di annullare la moratoria in vigore sulla cessione delle terre federali per lo sfruttamento del carbone; riscrivere i limiti delle emissioni di metano per l’industria degli idrocarburi; ignorare i calcoli attuali fatti dall’Epa sul costo delle emissioni; ribaltare l’obbligo per i dipartimenti governativi di considerare nella loro azione la strategia di mitigazione per i cambiamenti climatici e i rischi per la sicurezza nazionale derivanti dal riscaldamento globale.

Il piano sarà poi accompagnato da altri provvedimenti che incidono sulle politiche ambientali degli Usa, tra cui i tagli ai budget dell’Epa, del dipartimento degli Interni e di quello della Difesa, ma anche il mandato conferito all’Epa per “rivisitare” il Clean Power Plan e la richiesta al dipartimento di Giustizia di non difendere più la legge di Obama in tribunale.

Dopo mesi caotici di annunci e smentite, di attacchi agli scienziati che lavorano per l’amministrazione e di timori palesati da praticamente ogni singola Agenzia federale, le reazioni – com’è facile prevedere – sono sopra le righe. “Non è soltanto pericoloso – tuona la direttrice dell’Epa dell’epoca Obama Gina McCarthy – E’ imbarazzante per noi e i nostri affari su scala globale il lasciare da parte opportunità per nuove tecnologie, crescita economica e la leadership degli Usa”. Ancora più pesanti le parole di alcuni senatori democratici, tra cui Edward Markey che ha bollato le mosse di Trump come una dichiarazione di guerra contro la leadership dell’America sui cambiamenti climatici e il futuro della nostra energia pulita”.