(Rinnovabili.it) – Con un colpo al cerchio e uno alla botte Donald Trump spariglia ancora una volta le carte. In un’intervista al New York Times, il neo presidente ha ammorbidito le sue posizioni sul clima e sul riscaldamento globale, con una timida apertura all’Accordo di Parigi. Nelle stesse ore, però, prometteva di tagliare i fondi della Nasa per la ricerca sui cambiamenti climatici.
Incalzato dai giornalisti del quotidiano statunitense, Trump si è decisamente allontanato dalle sue storiche posizioni di negazionista del clima. Interrogato sul legame tra attività umane e riscaldamento globale, il presidente eletto ha risposto: “Penso che ci sia una qualche connessione. Un qualcosa”, salvo poi specificare che guarda alla questione sulla base non tanto dell’ambiente e del clima, quanto di “quanto costerà alle nostre imprese”.
Si tratta comunque di un voltafaccia importante rispetto alle sue precedenti affermazioni. Trump da anni sosteneva che il riscaldamento globale fosse “una bufala”, per di più creata ad arte dalla Cina per nuocere all’economia americana. Inoltre il New York Times l’ha messo alle strette sull’Accordo di Parigi. E Trump, per la prima volta, dopo aver promesso in campagna elettorale che avrebbe ritirato la firma di Washington, cambia posizione. “Lo sto studiando molto da vicino – ha risposto – Ho un atteggiamento aperto verso l’Accordo”.
Dichiarazioni che purtroppo non permettono di tirare un sospiro di sollievo. Infatti un conto è rispettare formalmente l’Accordo di Parigi, un altro è mettere in campo politiche adeguate per tradurlo in realtà. E questo resta il tasto dolente, su cui Trump mostra ogni giorno di più di non voler affatto cambiare idea. Di ieri è la notizia che avrebbe intenzione di togliere tutti i finanziamenti al dipartimento della Nasa che fa ricerca sui cambiamenti climatici, uno dei poli di eccellenza mondiale in questo ambito. Dal 2017, quindi, la divisione Scienze terrestri della Nasa potrebbe essere costretta a chiudere i battenti, a tutto vantaggio della branca occupata nell’esplorazione dello spazio profondo. In campagna elettorale, infatti, Trump aveva promesso di esplorare tutto il sistema solare entro la fine del secolo.