Gli attivisti dell’associazione ambientalista in azione a Roma contro le trivelle. Il referendum del 17 aprile servirà a porre il tema del modello energetico
(Rinnovabili.it) – Contro una strategia energetica inesistente e a favore di un referendum sulle trivelle che ha lo scopo di portare il tema alla ribalta nel dibattito nazionale. Sono queste le ragioni della protesta pacifica organizzata da Greenpeace stamattina a Roma, in piazza Venezia.
Gli attivisti hanno disseminato la piazza con una trentina di piccole trivelle e aperto un lungo striscione.
«Siamo in questo luogo così simbolico per il Paese per ricordare ai cittadini che il referendum del prossimo 17 aprile riguarda l’Italia nella sua interezza – ha spiegato Andrea Boraschi, responsabile della campagna Energia e Clima di Greenpeace – Le trivelle sono una grave minaccia per i nostri mari, e già questo sarebbe motivo sufficiente per respingerle. Ma esse rappresentano anche un indirizzo energetico insensato, che condanna l’Italia alla dipendenza dalle fonti fossili».
Dire sì al referendum per dire no alle trivelle
In definitiva, potrebbe accadere l’incredibile: invece di un referendum unico, su tre quesiti, accorpato alle amministrative di giugno (e a costo quasi zero), rischia che le consultazioni saranno due, entrambe svincolate dalle elezioni. Un esborso, a carico dei contribuenti, che supera i 700 milioni di euro.