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Trump alleggerisce le regole per le trivellazioni petrolifere off-shore

Meno regole per chi trivella petrolio in mare. Trump rende più semplice la vita alle aziende petrolifere, in continuità con quanto fece Obama

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La Casa Bianca dà una sforbiciata alla normativa per le trivellazioni petrolifere off-shore, imposta dopo il disastro della Deep Horizon

(Rinnovabili.it) – L’amministrazione di Donald Trump alleggerirà le regole per le aziende che operano trivellazioni petrolifere off-shore. La normativa più stringente divenne obbligatoria nel 2010 a seguito del disastro ambientale più grave della storia americana: l’esplosione e collasso della piattaforma Deep Horizon (British Petroleum) nel Golfo del Messico, che ha portato alla morte di 11 persone e allo sversamento  di 3-5 milioni di barili di greggio nell’oceano.

Oggi la Casa Bianca è decisa a smantellare l’ennesimo lascito dell’Era Obama. Nel documento governativo di 289 pagine, si legge che il Bureau of Safety and Environmental Enforsement (Bsee) sta «rivedendo le normative esistenti per i sistemi di controllo dei pozzi e di prevenzione degli scoppi d’aria». Le disposizioni finali contengono: «revisioni di requisiti per la prevenzione nei pozzi, per il controllo dei pozzi […] e le norme relative alle trivellazioni degli idrocarburi off-shore».

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Le modifiche apportate alla normativa riducono la quantità di dati in tempo reale che gli operatori sono tenuti a fornire ai monitor on-shore [sulla costa n.d.r.] e la quantità di rapporti sui test di sicurezza che le aziende devono fornire alle istituzioni preposte.

Proprio in materia di sicurezza, tra le nuove deliberazioni ne spicca una che ha già fatto infuriare gli ecologisti e che ridurrà i requisiti di prova per i dispositivi di sicurezza denominati blowout preventer: «Dopo aver riesaminato i blowout preventer system 2016 […] il Bsee modificherà, rivedrà od eliminerà le disposizioni normative vigenti che creano oneri superflui per le parti interessate, pur mantenendo la sicurezza e [avendo cura] dell’ambiente».

In realtà, già l’amministrazione Obama aveva proposto che si intensificassero le trivellazioni petrolifere,  nella zona a solo 4 anni dal disastro e dall’entrata in vigore delle norme da lui stesso volute.

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I guadagni stimati sarebbero di 824milioni di dollari in 10 anni, stando alle stime del ‘Times’, nonostante la norma non sia stata apprezzata dalla società civile. Secondo EarthJustice (associazione no-profit ecologista) la legge sulle trivellazioni petrolifere si rese necessaria a seguito del disastro di dieci anni fa: «Una delle più importanti azioni intraprese in risposta al disastro della Deepwater Horizon. Se la normativa finale dell’amministrazione Trump indebolisce queste protezioni, metterà a rischio i lavoratori, le acque e la fauna selvatica».

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