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Tritech Tennis, quando il tubo si ricicla

Tritech Tennis, quando il tubo si ricicla (Rinnovabili.it) – A Milano, durante l’Aspria Tennis Cup, un torneo Atp che si svolge ogni anno alla fine di giugno, è stata inaugurata la prima macchina che ricicla e compatta i tubi usati per le palline da tennis. Si chiama Tritech Tennis ed è una grossa scatola alta 152 cm dal design coloratissimo: impossibile non notarla nella distesa monocromatica dei campi in terra rossa che caratterizza i circoli italiani.

Il dispositivo, prodotto dalla Tritech, azienda leader nel settore della triturazione dei rifiuti, è in grado di comprimere i tubi di alluminio o di plastica riducendone il volume del 90%. Utilizzarlo è semplicissimo. Basta introdurre il tubo vuoto nell’apposito foro ed aspettare qualche secondo: la compressione è immediata, con tanto di ricevuta. Non è solo uno scontrino, ma un buono sconto per l’acquisto di un nuovo tubo di palle da tennis: perchè il riciclo va incentivato. Insomma Tritech Tennis è colorata, gentile ed intelligente. Per immaginarne le potenzialità, basta  pensare che durante le partite di tennis ufficiali, viene scartato un nuovo tubo di palle ogni nove giochi. Un piccolo torneo come l’Aspria Tennis Cup può arrivare a consumare circa 180 tubi di palline. In un master 1000 come gli Internazionali di Italia, i tubi triturati sarebbero circa 600.  Un  piccolissimo gesto consentirebbe di ottenere innumerevoli vantaggi dal punto di vista ambientale: rifiuti più compatti richiedono un minore numero di trasporti per essere smaltiti, con una conseguente riduzione dei consumi di energia e delle emissioni di CO2.

 

La crescita esponenziale dell’ utilizzo di un sistema intelligente di smaltimento e riciclo delle attrezzature sportive potrebbe essere solo il primo passo per rendere  completamente ecosostenibile uno sport come il tennis che ha già scritti nel proprio DNA i caratteri del rispetto dell’ambiente, come tutte le discipline che si praticano all’aria aperta senza lo spreco di fonti energetiche artificiali. Sistemi di recupero delle acque meteoriche per bagnare i campi ed illuminazioni a basso consumo alimentate da pannelli fotovoltaici completerebbero il quadro. Ed allora i campi da tennis sarebbero davvero green, anche quelli in terra rossa!

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