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Fermate il “triangolo tossico” responsabile del global warming

Fermate il “triangolo tossico” responsabile del global warming.(Rinnovabili.it) – L’inerzia politica, la miopia finanziaria e gli interessi dell’industria fossile hanno formato un “triangolo tossico” che minaccia di aumentare ulteriormente il global warming. 400 milioni di persone saranno a rischio fame e siccità entro il 2060, secondo Oxfam, organizzazione contro la povertà che ha voluto suonare l’allarme stamattina, una settimana prima che il vertice dell’Unione europea approvi definitivamente il quadro normativo per il clima e l’energia. Oxfam ha dunque pubblicato il suo report “Food, Fossil Fuels an Filthy Finance”, in cui chiede all’Ue di resistere alle pressioni delle compagnie. L’industria fossile spende infatti 44 milioni di euro l’anno per fare lobby sul blocco europeo e far saltare gli obiettivi più ambiziosi per la riduzione delle emissioni, l’aumento di fonti rinnovabili nel mix energetico e l’efficienza. I leader europei si incontreranno il 23-24 ottobre per definire gli obiettivi, ma il testo su cui probabilmente convergeranno prevede sforzi molto minori di quelli richiesti da Oxfam e dalle altre associazioni ambientaliste anche in Italia. Invece di un 55% di taglio della CO2 rispetto al 1990, 45% di rinnovabili e 40% di efficienza energetica, l’elefante del summit partorirà un topolino che vale rispettivamente un 40%, un 27% e un 30% (nemmeno vincolante).

 

Mark Goldring, direttore di Oxfam, non si ritiene affatto appagato e spara ad alzo zero sui legami tra politica e lobby legate alle fonti tradizionali.

«Governi e investitori stanno aiutando l’industria a difendere incautamente i suoi profitti, facendo ricadere le spese tutte su di noi. I più poveri nel mondo sono già colpiti duramente da siccità e fame, e le cose peggioreranno nel futuro coinvolgendo molti altri milioni di persone».

Secondo Oxfam il “triangolo tossico” nel 2012 ha speso 674 miliardi di dollari per finanziare gli inquinatori, e lo ha fatto con tagli delle tasse, incentivi e sussidi. Senza contare che l’industria fossile investirà – secondo i calcoli dell’organizzazione – 6mila miliardi nei prossimi 10 anni per svilupparsi. Un investimento fuori scala, se è vero che per non eccedere i 2°C di aumento della temperatura, le cifre a disposizione del fossile non dovrebbero superare i 300 miliardi.

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