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A Treviso il primo impianto per riciclare pannolini

Unico in Italia, apre in provincia di Treviso il primo stabilimento che permetterà di riciclare pannolini e prodotti assorbenti per la persona

A Treviso il primo impianto per riciclare pannolini-

 

(Rinnovabili.it)Sono pochissimi gli impianti nel mondo che consentono di riciclare pannolini, ma da oggi anche l’Italia avrà il suo. A dare una seconda vita agli assorbenti usa e getta sarà una fabbrica del Veneto, per la precisione situata a Spresiano (in provincia di Treviso). Qui è stato inaugurato il primo impianto di riciclo dei prodotti assorbenti sul territorio nazionale, realizzato in partnership da Contarina S.p.a e Fater (azienda attiva nella produzione di questi prodotti). Hanno collaborato il Comune di Ponte nelle Alpi, l’Istituto di Ricerca Ambiente Italia, e il progetto ha ricevuto il co-finanziamento dall’Unione Europea nell’ambito del programma Recall.

Secondo il presidente di Contarina, Franco Zanata, «questo nuovo impianto costituisce un’ulteriore ed importante tappa nel raggiungimento dell’obiettivo di riciclare anche il non riciclabile, che rappresenta la bussola delle nostre politiche di gestione dei rifiuti ispirate all’ecosostenibilità e alla massima efficienza».

 

In particolare, l’impianto permetterà il trattamento di pannolini, pannoloni e altri prodotti assorbenti per la persona. Il percorso di riciclo porterà alla produzione di plastica e cellulosa di alta qualità, quelle che in gergo prendono il nome di “materie prime seconde”. Il processo permetterà a tali materiali di rientrare nel ciclo produttivo.

«Questa sperimentazione rappresenta una grande opportunità per ridurre ulteriormente la quantità di secco non riciclabile – ha detto Zanata – Basti pensare che da 1 tonnellata di rifiuto si possono ottenere 350 kg di cellulosa e 150 kg di plastica».

 

L’impianto dovrebbe garantire, in una prima fase di test, il trattamento di 1.500 tonnellate annue di rifiuto nella sede aziendale di Spresiano. Secondo i calcoli, questo si tradurrà in un risparmio di 1.950 metri cubi di materiale in discarica e una riduzione delle emissioni di anidride carbonica nell’aria di 618.000 kg l’anno. Dopo la conferma dei test pilota, l’obiettivo della sperimentazione è quello di attestare la validità di questo processo di riciclo anche su scala industriale. Le potenzialità di sono enormi: a regime, il sistema può trattare fino a 8mila tonnellate di rifiuto all’anno, servendo una popolazione di 800 mila persone.

A livello nazionale, i prodotti assorbenti corrispondono a circa 900 mila tonnellate di rifiuto indifferenziato, che per gran parte finisce in discarica (70%). In Italia si producono ogni anno più di 32 milioni di tonnellate di rifiuti urbani,  il 3% dei quali è rappresentato proprio da prodotti assorbenti per la persona.