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TrenoVerde a Pescara: preoccupazione per inquinamento e rumore

TrenoVerde(Rinnovabili.it) – Nuova tappa, soliti dati. Traffico e rumore rimangono molto elevati anche a Pescara, dove il TrenoVerde di Legambiente ha comunicato i risultati del monitoraggio ambientale.

Nonostante durante i rilevamenti il Pm10 sia risultato nella norma sono già 20 su 35 i giorni durante i quali la città ha superato i limiti di legge per il troppo inquinamento. A preoccupare sono invece i decibel alti soprattutto nelle ore notturne. Ad allarmare è anche la situazione delle ferrovie abruzzesi: nel 2013 la Regione non ha effettuato alcun investimento per migliorare la condizione del servizio, che è stato tagliato del 21% con un aumento delle tariffe del 25,4%. “Migliorare la qualità di vita e dell’aria significa prima di tutto ripartire dal trasporto pubblico: è questa la sfida per la crescita economica e sociale in chiave ambientale” ha dichiarato Legambiente a margine della presentazione dei dati.

 

Come a Roma anche a Pescara a vincere il Trofeo Tartaruga è stata la bicicletta, utile per divincolarsi nel traffico garantisce uno spostamento ad emissioni zero anche se bisogna prestare massima attenzione alla sicurezza sulle strade.

Per tutte queste ragioni Legambiente ha proposto all’Abruzzo di adottare il Green Deal come iniziativa di trasformazione della realtà regionale e come volàno di crescita, utile per uscire dalla crisi. L’appello, rivolto alla regione e ai Comuni, prevede la revisione delle politiche di mobilità urbana e iniziative che riescano a convincere i cittadini a lasciare a casa l’automobile e scegliere i messi pubblici garantendo però un servizio più adatto alle esigenze del cittadino.

 

“Al traffico, causa principale di smog e rumore, si risponde troppo spesso con interventi occasionali di emergenza, come blocchi del traffico o targhe alterne, che, se portano benefici un giorno, risultano già annullati il giorno dopo – dichiara Giorgio Zampetti, responsabile scientifico di Legambiente – La soluzione è possibile, richiede solo più coraggio da parte degli amministratori, e più responsabilità da parte dei cittadini. Serve una nuova strategia che intervenga sui settori più inquinanti, a partire da quello dei trasporti. Invece di guardare alla realizzazione di inutili infrastrutture, occorre puntare su una mobilità sostenibile basata su trasporto pubblico efficiente, mobilità pedonale e ciclabile e trasporto su ferro per ridurre il parco auto circolante, che nel nostro Paese raggiunge da sempre livelli da primato rispetto al resto d’Europa”.

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