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Tre milioni di italiani finiranno sott’acqua per il riscaldamento globale

L’innalzamento del livello dei mari causato dal riscaldamento globale potrebbe sommergere 280 milioni di persone in tutto il mondo, 3 dei quali in Italia

Tre milioni di italiani sott’acqua per il riscaldamento globale

 

(Rinnovabili.it) – Anche se il mondo riuscisse a mantenere il riscaldamento globale sotto il tetto critico dei 2 °C entro fine secolo, circa 280 milioni di persone potrebbero dover lasciare le loro abitazioni a causa delle inondazioni. Il calcolo è contenuto in una relazione di Climate Central, che ha valutato l’esposizione delle popolazioni e degli agglomerati urbani di tutto il mondo all’innalzamento del livello dei mari.

In uno scenario di business as usual, cioè senza alcuna misura per contenere le temperature globali, sotto minaccia di inondazioni sarebbero circa 627 milioni di persone. Il rispetto del target dei 2 °C, dunque, migliorerebbe sensibilmente lo scenario, ma non risolverebbe il problema. In gioco, alla Conferenza sul clima di Parigi, c’è il destino di quasi 300 milioni di uomini, donne e bambini. Un numero che però potrebbe salire fino a 458 milioni se le parti non riusciranno, prima o poi, a rendere vincolanti gli obiettivi di riduzione delle emissioni.

 

Il dramma Paese per Paese

Tre milioni di italiani sott’acqua per il riscaldamento globale 2È la Cina il Paese dove vivono più persone a rischio inondazione: senza alcuna misura di mitigazione (non è calcolato l’adattamento), ben 145 milioni di suoi cittadini sarebbero interessati dall’innalzamento dei livelli marini, mentre se venisse rispettato il limite dei 2 °C, la cifra si ridurrebbe a 64 milioni. L’Italia pagherebbe un pesante dazio, sia nello scenario +4 °C, sia in quello +2 °C. Nel migliore dei casi, 2,9 milioni di persone finirebbero sott’acqua entro fine secolo, nel peggiore 4,6: questo significa che una forbice tra il il 5 e l’8% della nostra popolazione potrebbe rimanere senza casa per l’effetto del riscaldamento globale.

Vi sono poi 12 nazioni, secondo il rapporto del Climate Central, con più di 10 milioni di persone che vivono in zone soggette ad allagamento in uno scenario di business as usual (che prevede un aumento di temperatura intorno ai 4 °C al 2100). Esse sono, in ordine decrescente di rischio: India, Bangladesh, Vietnam, Indonesia, Giappone, Stati Uniti, Filippine, Egitto, Brasile, Thailandia, Myanmar e Paesi Bassi. Il rispetto di uno scenario +2 °C, ridurrebbe l’esposizione di oltre 10 milioni di persone in ogni nazione elencata, tranne le ultime due. La lista delle 10 megalopoli con il maggior numero di cittadini a rischio include città come Shanghai, Hong Kong, Calcutta, Mumbai, Dhaka, Jakarta e Hanoi. Una crescita delle temperature pari a 4 °C potrebbe sommergere le zone abitate da oltre metà della popolazione a Shanghai, Mumbai e Hanoi.